![Piracy Shield: Errori nell'Identificazione dei Siti Legittimi - Analisi e Controversie 1 20240226 212537](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240226-212537.webp)
Piracy Shield: Problemi nell’Identificare i Siti Legittimi
Il sistema Piracy Shield, creato per contrastare le trasmissioni illegali delle partite di calcio e degli eventi sportivi, sembra avere dei problemi nell’identificare correttamente i siti legali. A meno di un mese dal suo lancio, si sono verificati casi in cui siti regolari sono stati bloccati erroneamente. Secondo le ultime testimonianze, la piattaforma anti-pirateria potrebbe non essere così precisa come dichiarato inizialmente.
Sabato 24 febbraio, un amministratore di siti web ha reso pubblica la sua frustrazione per il blocco ingiustificato del suo sito a causa dell’utilizzo della stessa CDN di un sito pirata. Questo evento non è isolato, con diversi altri siti, inclusi quelli di istituti scolastici, che hanno subito un destino simile. La segnalazione di blocchi non giustificati ha sollevato interrogativi sul funzionamento effettivo di Piracy Shield e sulla precisione delle sue azioni.
Segnalazioni di Blocchi Ingiustificati
Andrea Mannillo ha portato all’attenzione pubblica su X il blocco erroneo di siti legali da parte di Piracy Shield. In un post su social media, ha evidenziato casi in cui siti web regolari sono stati colpiti dall’azione del sistema anti-pirateria. La vicenda ha evidenziato un problema fondamentale legato all’uso diffuso di servizi di Content Delivery Network (CDN) da parte di molti siti, complicando il compito di identificare correttamente le fonti dei contenuti.
Il cuore della questione risiede nel funzionamento delle CDN: reti di server che distribuiscono i contenuti in diverse aree geografiche per migliorarne le prestazioni. Tuttavia, l’utilizzo di una CDN comporta il fatto che l’indirizzo IP visualizzato corrisponde a quello del server CDN e non al sito effettivo. Quando un sito pirata sfrutta una CDN, il rischio è che Piracy Shield attivi il blocco per l’IP della CDN anziché per il sito stesso, generando così falsi positivi e interruzioni ingiustificate.
Il commissario AGCOM, Massimiliano Capitanio, ha dichiarato che nessun sito istituzionale è stato colpito erroneamente da Piracy Shield, sottolineando la precisione del sistema. Tuttavia, le testimonianze di amministratori di siti web e le segnalazioni di blocchi non giustificati sollevano dubbi sulla reale efficacia e accuratezza di Piracy Shield nell’identificare e distinguere i siti legittimi da quelli illegali.
Controversie e Numeri in Aumento
La Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV) ha reso noto che da inizio febbraio ad oggi sono stati bloccati oltre 500 indirizzi IP da Piracy Shield. In questo contesto, non vi è alcuna menzione da parte della FAPAV riguardo alla possibilità che siti perfettamente legali siano stati coinvolti in modo errato. La crescente quantità di blocchi effettuati solleva interrogativi sulla precisione e sulla metodologia impiegata dal sistema anti-pirateria.
Il caso evidenzia la complessità nel contrastare le attività illegali online senza ledere ai diritti di siti web regolari. La necessità di affinare i sistemi di identificazione e di adottare approcci più accurati diventa sempre più urgente per evitare inconvenienti e danni a siti web leciti. La discussione su Piracy Shield e sui suoi effetti sul panorama digitale rimane aperta, richiedendo un bilanciamento preciso tra sicurezza e rispetto della legalità online.