Penale per recesso anticipato: Cambiamenti nel settore dell’energia elettrica
Il 1° luglio di quest’anno segna la fine del Mercato Tutelato per la fornitura di energia elettrica, con conseguenze significative per i consumatori. Da questa data, i clienti domestici non vulnerabili, esclusi coloro già passati al Mercato Libero, verranno spostati automaticamente verso un nuovo regime di tutela graduale denominato Servizio a Tutele Graduali (STG). In questo contesto di transizione, è fondamentale comprendere che, dal 1° gennaio, i fornitori di energia elettrica hanno il potere di imporre costi per il recesso anticipato dai contratti di fornitura. Silvia Odorizzi, consulente del Centro tutela consumatori e utenti di Trento, sottolinea l’importanza di essere informati in merito a queste nuove dinamiche.
Novità e sfide nel settore energetico per le famiglie
Il panorama delle forniture energetiche presenta attualmente diverse sfide per molte famiglie e utenti di luce e gas, in merito alla fine del mercato tutelato e alla selezione di eventuali nuovi contratti. A partire dal 1° gennaio, entra in vigore un’altra importante novità riguardante i contratti di fornitura di energia elettrica. La delibera dell’Autorità di regolazione del settore (Arera) del 6 giugno scorso autorizza i fornitori a imporre oneri di recesso anticipato per determinati contratti. Questa facoltà si applica esclusivamente ai contratti di durata predeterminata, solitamente della durata di 12 o 24 mesi, e a prezzo fisso. Anche i contratti a tempo indeterminato possono rientrare in questa normativa, a condizione che presentino un prezzo fisso per un periodo specifico e che le penali siano applicate entro tale intervallo temporale.