Riduzione drastica degli sportelli bancari in Toscana
La Toscana si trova attualmente al centro di una situazione critica riguardante la presenza degli sportelli bancari nei piccoli Comuni. Dati allarmanti provenienti dall’Osservatorio First-Cisl sottolineano che circa 46mila toscani si trovano costretti a recarsi al di fuori del proprio Comune per poter accedere a uno sportello bancario. Allo stesso tempo, ben 103mila residenti, con un incremento di 10mila nell’ultimo anno, dispongono solamente di un singolo sportello nel proprio luogo di residenza.
Il fenomeno della desertificazione bancaria ha portato alla chiusura di 99 sportelli in tutta la regione toscana nel periodo da ottobre 2022 a oggi. Nonostante ciò, la Toscana si colloca tra le regioni italiane con il minor numero di Comuni privi di sportelli, con solamente il 9,5% di essi sprovvisti, secondo soltanto all’Emilia Romagna, e in netto contrasto con la media nazionale del 41,5%.
Situazione critica: impatto sulla popolazione e sul tessuto produttivo
L’analisi condotta dalla Fondazione Fiba, basata sui dati fino al 31 dicembre 2023 forniti da Banca d’Italia, Istat ed Eurostat, evidenzia uno scostamento degli sportelli in Toscana pari al -3,8% rispetto all’anno precedente, cifra simile al dato nazionale del -3,9%. Attualmente, il 5% della superficie regionale è privo di uffici bancari, con 26 Comuni toscani rimasti senza, più che raddoppiati rispetto al 2015, e 48 Comuni con un solo sportello, 3 in più rispetto al 2022.
Questo scenario ha conseguenze dirette sulla popolazione e sul tessuto produttivo locale. Stefano Bellandi, segretario di First-Cisl Toscana, sottolinea che nonostante la Toscana si trovi in una posizione relativamente migliore rispetto ad altre regioni, la situazione è comunque preoccupante. La perdita di circa 100 filiali bancarie dal 2022 è un segnale allarmante, soprattutto considerando che le grandi banche continuano a chiudere nonostante i profitti degli ultimi anni.
La necessità di un cambiamento strategico nel settore bancario
Secondo Bellandi, il problema si concentra sulla fiducia delle persone nel sistema bancario. Con la chiusura delle filiali e l’orientamento verso la consulenza online, si verifica una perdita di fiducia da parte dei clienti, che a loro volta riducono gli investimenti. Inoltre, le piccole imprese si trovano a fronteggiare difficoltà nell’ottenere consulenza adeguata, portando a una diminuzione del credito, soprattutto nel settore produttivo.
La soluzione proposta consiste nel mantenere le banche sul territorio e potenziare la consulenza finanziaria, garantendo un servizio libero e indipendente. Secondo Bellandi, la presenza di una banca in loco rappresenta un punto di riferimento essenziale per l’intera popolazione. L’allarme è stato lanciato anche alle istituzioni regionali, sottolineando la necessità di istituire nuovamente un tavolo di controllo del credito per affrontare questa delicata situazione.
Focalizzandosi sulle province toscane, i dati mostrano che Grosseto e Pisa si distinguono come le meno desertificate a livello nazionale, insieme ad altre città, mentre Firenze si posiziona al 17° posto. Nella graduatoria relativa alla desertificazione parziale, con un solo sportello, Prato primeggia a livello nazionale, mentre Firenze si piazza al sesto posto, evidenziando la variegata situazione che caratterizza la presenza degli sportelli bancari nella regione toscana.