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Tassi Euribor dichiarati nulli: possibile risarcimento per migliaia di consumatori
Buone notizie arrivano per i consumatori italiani in merito ai tassi Euribor. La sentenza della Cassazione del 13 dicembre 2023 ha stabilito la nullità dei tassi Euribor per mutui, finanziamenti, leasing e contratti di credito nel periodo compreso tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008. Questo verdetto potrebbe aprire la strada al risarcimento di parte degli interessi pagati dagli utenti basati su tali tassi.
Una situazione di interesse per il consumatore
Secondo le dichiarazioni di Roberto Zapparoli, presidente di Federconsumatori, e dei legali Massimo Buja, Andrea Ori ed Ermanno Rossi, l’Euribor funge da indice di riferimento per vari prodotti finanziari come mutui, finanziamenti e leasing. Tuttavia, nel periodo menzionato, diverse istituzioni finanziarie sono state accusate dall’antitrust dell’Unione Europea di aver manipolato il valore dell’Euribor attraverso la formazione di un cartello. Questo comportamento ha portato alla sanzione da parte dell’autorità antitrust.
La sentenza della Cassazione, come spiega l’avvocato Buja, ha implicazioni significative per un’ampia fascia di consumatori. Questo verdetto non esclude nemmeno le istituzioni finanziarie non coinvolte direttamente nelle pratiche anticoncorrenziali. Poiché vi è stata una manipolazione dell’indice Euribor, tutti i contratti indicizzati a tale tasso potrebbero essere coinvolti. Questo scenario diventa di particolare interesse per i consumatori, poiché potrebbero richiedere la nullità dei tassi e l’applicazione di un tasso differente rispetto all’Euribor.
La platea di interessati potenziali è vasta, come sottolineano gli avvocati, e comprende coloro che hanno stipulato contratti di mutuo, finanziamento, leasing o strumenti derivati tra il 2005 e il 2008, che siano ancora in vigore o entro dieci anni dalla data dell’ultima rata pagata. La sentenza della Cassazione non esclude neanche le istituzioni finanziarie non coinvolte direttamente nelle pratiche anticoncorrenziali, coinvolgendo tutti i contratti indicizzati con l’Euribor. Le stime delle riviste finanziarie parlano di un recupero di circa seimila euro applicando un tasso sostitutivo legale, notevolmente inferiore all’Euribor. Tuttavia, è consigliabile consultare un esperto contabile poiché ogni contratto potrebbe avere specificità uniche da considerare.