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Regolarizzazione Imu e Tari: Guida al Ravvedimento Operoso
Per coloro che si trovano in ritardo con il pagamento dell’Imu e della Tari, esiste la possibilità di mettersi in regola attraverso il ravvedimento operoso. Questa pratica permette di regolarizzare la propria posizione fiscale anche dopo la scadenza prevista, entro un limite di 90 giorni. È importante sottolineare che la dichiarazione tardiva non equivale a quella omessa, aprendo la strada al recupero della regolarità fiscale.
Benefici e Procedure del Ravvedimento
Il ravvedimento operoso offre diversi benefici a chi decide di regolarizzare la propria situazione in ritardo. In particolare, è possibile ottenere una riduzione delle sanzioni ordinarie che vengono applicate in caso di mancato versamento di Imu e Tari. Questo sconto varia in base al ritardo accumulato e aumenta proporzionalmente all’immediatezza con cui si provvede all’adempimento, sempre in maniera spontanea.
Le tempistiche previste per ottenere la decurtazione economica sono precise: un ravvedimento entro 15 giorni consente di versare una sanzione ridotta dell’1,5% rispetto all’imposta dovuta. Questo meccanismo premia chi agisce tempestivamente per regolarizzare la propria posizione fiscale, evitando contestazioni da parte del comune e garantendosi una diminuzione delle sanzioni.
Misure Specifiche e Scadenze
Per quanto riguarda i soggetti che effettuano il pagamento con un ritardo maggiore, le penalità aumentano progressivamente. Ad esempio, chi salda il contributo entro un anno dalla scadenza dovrà pagare un settimo della sanzione, corrispondente al 4,29% dell’importo dovuto. Se il pagamento avviene entro due anni, l’obbligo sale a un sesto della sanzione, pari al 5% dell’importo.
Coloro che riescono a regolarizzare Imu e Tari entro i primi 90 giorni dalla scadenza beneficiano di ulteriori riduzioni delle sanzioni. In particolare, la multa viene ridotta a un decimo del minimo previsto. Tuttavia, superata questa soglia temporale senza alcuna contestazione formale da parte dell’ente impositore, le riduzioni applicate sono quelle stabilite dalla normativa di riferimento, senza ulteriori agevolazioni.
Il ravvedimento operoso speciale, introdotto dalla legge di Bilancio 2023, ha consentito di correggere eventuali errori nelle dichiarazioni presentate fino al 31 dicembre 2021. Questa misura ha offerto la possibilità di beneficiare di sanzioni ridotte a un diciottesimo del minimo e di dilazioni di pagamento in otto rate. Tuttavia, l’agevolazione è scaduta il 30 settembre 2023, imponendo ai contribuenti in ritardo di pagare la prima rata o l’intera somma entro tale data, a meno che non fosse stata già avviata una contestazione formale.