Morire mano nella mano: l’eutanasia di coppia
“Morire mano nella mano, dopo una vita trascorsa insieme.” Fa eco la notizia dell’ex premier olandese Dries van Agt e di sua moglie Eugenie, entrambi novantatreenni, che hanno optato per l’eutanasia di coppia. Dopo sessantasei anni di matrimonio, tre figli e sette nipoti, la loro scelta ha destato scalpore. Van Agt, ex leader del Partito d’Appello Cristiano-Democratico, ha abbracciato posizioni progressiste, sfidando persino la sua fede cattolica per accedere al fine vita. Gli amici raccontano che la coppia era inseparabile, confermando l’interesse crescente per l’eutanasia a due nei Paesi Bassi.
La pratica dell’eutanasia nei Paesi Bassi
In Olanda, l’eutanasia e il suicidio assistito sono legali dal 2002, con accesso consentito in presenza di condizioni ben definite. La procedura richiede che vi sia una sofferenza insopportabile, nessuna prospettiva di sollievo e un desiderio di morte verificato nel tempo. Di solito, è il medico di famiglia a eseguire l’eutanasia, spesso a domicilio. Secondo la Regional Euthanasia Review Committees (Rte), nel 2022 ben 8.720 cittadini olandesi hanno scelto il fine vita, corrispondente al 5,1% di tutti i decessi annuali nel Paese.
L’evoluzione dell’eutanasia di coppia
Negli ultimi anni si è assistito a un fenomeno emergente: l’eutanasia di coppia. Nel 2022, la commissione Rte ha approvato 29 richieste provenienti da coppie o “amici inseparabili”, in netta crescita rispetto agli anni precedenti. Marieke Liem, esperta in psicologia forense dell’Università di Leida, spiega che spesso la richiesta di fine vita condivisa emerge quando uno dei partner assiste l’altro, evitando che finisca in una struttura sanitaria. Il percorso per ottenere l’eutanasia in coppia è complesso, poiché le richieste sono valutate individualmente anziché congiuntamente. Elke Swart, portavoce dell’Expertise Centrum Euthanasie, sottolinea l’importanza della verifica accurata della volontà di entrambi i partner prima di procedere.
Il dibattito sull’eutanasia si amplia anche in relazione ai minori malati terminali nei Paesi Bassi. Nel 2023, il Paese ha annunciato l’intenzione di estendere i criteri per includere i bambini malati per i quali le cure palliative non sono sufficienti. I ragazzi sopra i 12 anni possono richiedere l’eutanasia, con il consenso dei genitori. Per i sedicenni e diciassettenni, il coinvolgimento dei genitori nel processo decisionale è richiesto, sebbene in casi eccezionali possano essere coinvolti direttamente nella decisione.