![Sgarbi: Il Teatrino delle Dimissioni 1 20240205 134017 2](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240205-134017-2.webp)
Sgarbi: Il Teatrino delle Dimissioni
Vittorio Sgarbi ha dato il via a un vero e proprio teatrino politico con le sue dimissioni annunciate e mai effettive. Dopo il pronunciamento dell’Antitrust, Giorgia Meloni ha accolto la decisione di dimettersi del critico d’arte. Tuttavia, le dichiarazioni di Sgarbi sembrano lasciare tutto ancora in sospeso. In una serie di reazioni quotidiane, il protagonista si è espresso in modo ambiguo, annunciando dimissioni esecutive in un futuro incerto.
Le Dimissioni Postdatate di Sgarbi
Confermando le dimissioni, Sgarbi ha sottolineato che queste saranno effettive solo al termine del processo amministrativo, condizionate al pronunciamento del Tar dopo il suo ricorso. Si è autosospeso per non ostacolare il procedimento del Tar che richiede la sospensiva della delibera Antitrust. Nonostante le pressioni, Sgarbi si è limitato a un’auto-sospensione, promettendo di dimettersi solo dopo la sentenza del Tar, indipendentemente dall’esito.
La Complessità delle Dimissioni di Sgarbi
Nel tentativo di spiegare la sua posizione, Sgarbi ha inviato una lettera a Meloni senza mai menzionare esplicitamente le dimissioni immediate. Si è rifiutato di dimettersi nel breve termine per presentare il ricorso al Tar contro la delibera Agcm, sostenendo la necessità di rispettare i tempi procedurali. Questa serie di giravolte e dichiarazioni ambigue ha gettato ulteriore incertezza sulla situazione, mantenendo in sospeso il destino delle dimissioni di Sgarbi.
Le Reazioni e le Pressioni
Alcuni partiti politici, come il PD e il M5S, hanno definito le dimissioni di Sgarbi come un “balletto inqualificabile”, esigendo chiarezza da parte di Meloni sul reale status delle dimissioni. L’opposizione ha chiesto un intervento deciso per porre fine a questa situazione surreale che danneggia l’immagine dell’Italia. La mozione di revoca pendente alla Camera, sottoscritta da diversi partiti, rimane in attesa, pronta a essere votata il prossimo 15 febbraio, condizionata alle dimissioni effettive di Sgarbi. La politica italiana si trova così ad affrontare un enigma politico, mentre il protagonista principale continua a giocare con le dimissioni, mantenendo tutti sulle spine.