![Riforma dell'assistenza agli anziani non autosufficienti: critiche e proposte 1 20240205 145913 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240205-145913-1.webp)
Anziani non autosufficienti: Associazioni Chiedono Revisione del Decreto
Le organizzazioni del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza hanno sollevato preoccupazioni riguardo allo schema di decreto legislativo della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, inviando una lettera a Giorgia Meloni. Le associazioni ritengono che la riforma attuale non sia allineata ‘con le previsioni più innovative della legge-delega’. Sebbene riconoscano l’importanza delle risorse, sottolineano che il focus dovrebbe essere sul progetto futuro dell’assistenza agli anziani anziché solamente sui finanziamenti. Secondo le organizzazioni, il decreto preliminare approvato non sviluppa in modo adeguato il progetto previsto dalla legge.
Focus sull’Assistenza Domiciliare e Strutture Residenziali
Le richieste di revisione si concentrano su tre ambiti principali: la riforma dell’assistenza domiciliare, i criteri per le strutture residenziali e la prestazione universale per la non autosufficienza. Riguardo all’assistenza domiciliare, le organizzazioni evidenziano la necessità di criteri vincolanti che guidino il ridisegno dell’assistenza verso la non autosufficienza fin dai primi stadi. Sul fronte delle strutture residenziali, criticano la mancanza di stringenti previsioni riguardanti criteri di accreditamento, sicurezza e qualità nel decreto attuativo, che offre solo indicazioni preliminari e rimanda a futuri provvedimenti.
Misura Sperimentale e Nuove Prospettive
La nuova misura sperimentale proposta da Meloni solleva ulteriori interrogativi da parte delle organizzazioni. Per poter accedere a questa prestazione, è richiesto un elevato bisogno assistenziale, un’età di almeno 80 anni e limitate disponibilità economiche. Tuttavia, le associazioni criticano il principio introdotto, secondo il quale l’assistenza per la non autosufficienza è riservata solo ai poveri, escludendo le classi medie. Inoltre, l’aggiunta di 850 euro mensili all’indennità di accompagnamento, senza affrontare i problemi esistenti, solleva dubbi sull’efficacia e sull’equità della prestazione. Le organizzazioni suggeriscono una revisione dell’indennità coinvolta per garantire una base solida per il futuro.
Nella lettera inviata, le organizzazioni confermano la loro disponibilità a collaborare per l’attuazione della riforma della non autosufficienza, ritenuta urgente e necessaria. Il coinvolgimento di 60 organizzazioni nel Patto per un Nuovo Welfare rappresenta un’ampia porzione della società civile impegnata nell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Il Patto, nato con l’obiettivo di superare barriere e unire sforzi, ha seguito da vicino l’evoluzione della riforma, contribuendo alla sua introduzione nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del 2021 e elogiando l’impatto innovativo della legge delega del 2023, in linea con le proposte avanzate dalle organizzazioni.