![Stupro di gruppo a Catania: cosa sappiamo sulla vicenda e sulle indagini in corso 1 20240205 140803](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240205-140803.webp)
Lo stupro di gruppo a Catania: la vicenda e le indagini
La notizia dello stupro di gruppo avvenuto a Catania il 30 gennaio su una tredicenne italiana ha scosso l’opinione pubblica. Sette ragazzi di origine egiziana, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, sono accusati del brutale atto, di cui tre sono minorenni. Le indagini hanno visto una rapida azione delle autorità, con sei sospettati in custodia cautelare e il settimo agli arresti domiciliari.
La testimonianza della vittima e lo svolgimento dell’aggressione
Secondo la testimonianza della ragazza e le informazioni del procuratore di Catania, Sebastiano Ardita, la tredicenne e il suo fidanzato sono stati aggrediti intorno alle 19:30 a Villa Bellini, un parco cittadino. I sette ragazzi egiziani li hanno condotti in un bagno pubblico, dove la giovane è stata violentata da due di loro mentre gli altri cinque costringevano il fidanzato a restare fermo, costretto a assistere alla terribile scena. Il DNA di entrambi i presunti stupratori è stato trovato sui vestiti della vittima.
Una volta liberati, la ragazza e il fidanzato hanno chiesto aiuto nella via Etnea, nel centro storico di Catania, e hanno prontamente contattato i carabinieri, che sono intervenuti insieme a un’ambulanza. Le indagini sono state condotte con celerità: i sospettati sono stati portati in caserma per il riconoscimento da parte della vittima, che ha potuto identificarli con precisione, mettendo in luce i dettagli del loro coinvolgimento nell’aggressione.
La situazione degli accusati e le misure cautelari
Le indagini hanno rivelato che i sette ragazzi egiziani vivevano a Catania da circa un anno, arrivando in Italia in modo irregolare tra il 2021 e il 2023. Inizialmente accolti nel sistema per migranti minorenni non accompagnati, erano soggetti al divieto di espulsione dal paese. Uno dei sospettati, un diciannovenne, ha deciso di collaborare con le autorità per individuare gli altri, anche se ha negato un coinvolgimento diretto, dichiarandosi solo spettatore dell’aggressione.
Attualmente, tre dei giovani sono detenuti nel carcere di Piazza Lanza a Catania, mentre gli altri tre sono stati collocati nel centro di accoglienza per migranti della città. Le prossime udienze, in programma per lunedì, saranno cruciali per la convalida delle misure cautelari adottate nei confronti dei sette ragazzi coinvolti, al fine di prevenire la possibile fuga o l’alterazione delle prove prima del processo.
Un caso simile si era verificato a Palermo lo scorso luglio, coinvolgendo sette ragazzi italiani in un atto di violenza sessuale nei confronti di una giovane di 19 anni. La vittima conosceva uno dei responsabili, il quale aveva attirato la ragazza in un cantiere sul lungomare, dove sei ragazzi l’avevano violentata mentre un altro registrava il tutto. L’identificazione dei colpevoli era avvenuta solo dopo circa un mese e mezzo grazie anche alle telecamere di sorveglianza presenti nella zona.