![L'avvocata Annamaria Bernardini De Pace e il dibattito sul cambio di genere nei minori 1 20240205 135600](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240205-135600.webp)
L’avvocata Annamaria Bernardini De Pace: Il caso dei bambini indotti al cambio di genere
L’avvocata Annamaria Bernardini De Pace ha sollevato un caso di estrema delicatezza riguardante i bambini sottoposti a terapie per il blocco della pubertà al fine di indurli a un cambio di genere. Nell’intervista a La Verità, ha espresso preoccupazione per il modo in cui alcuni genitori affrontano presunte questioni legate all’orientamento sessuale dei loro figli. Secondo l’avvocata, ‘i bambini sono indotti al cambio di genere dai genitori’ che, anziché accettare un orientamento omosessuale, preferiscono etichettare i figli come transgender, imponendo loro una scelta tra essere uomo o donna, con possibili conseguenze psicologiche devastanti.
Conseguenze e responsabilità legali
Bernardini De Pace sottolinea le possibili conseguenze legali di tali azioni, affermando che i ragazzi potrebbero agire legalmente contro i genitori per danni fisici e morali, in quanto privati della libertà decisionale e costretti a subire interventi che compromettono la loro integrità. Secondo l’avvocata, siamo di fronte a genitori che non riconoscono ai figli il diritto fondamentale alla libertà individuale, preferendo reinterpretare segni di diversità sessuale come problemi legati all’identità di genere. Questo atteggiamento, oltre a essere potenzialmente dannoso per i minori, potrebbe innescare situazioni di conflitto e confusione identitaria.
Il coinvolgimento delle istituzioni e la ricerca di soluzioni
Nell’articolo, viene menzionato il coinvolgimento del ministro della Salute, Schillaci, che ha risposto prontamente alle segnalazioni di Bernardini De Pace, mostrando interesse e avviando indagini sulla questione. L’avvocata si dice sorpresa e ammirata dalla risposta celere dell’istituzione, sottolineando l’importanza di affrontare il problema con serietà e determinazione. Inoltre, viene evidenziata la disponibilità dell’avvocata a supportare i diciottenni che hanno subito terapie del blocco della pubertà contro la loro volontà, offrendo assistenza per eventuali azioni legali di risarcimento danni.
Alternative alla terapia farmacologica
Bernardini De Pace mette in luce la possibilità di affrontare la disforia di genere attraverso la psicoterapia, sottolineando che esistono molteplici approcci terapeutici che non coinvolgono interventi farmacologici o fisici irreversibili. Le parole dell’avvocata indicano la necessità di considerare soluzioni che rispettino l’autonomia e l’integrità dei minori, evitando coercizioni e decisioni unilaterali che possano compromettere il loro benessere psicofisico. In conclusione, il caso sollevato da Bernardini De Pace pone l’accento sulla complessità delle questioni legate all’identità di genere e all’importanza di promuovere un dialogo aperto e rispettoso in ambito familiare e sociale per garantire il pieno rispetto dei diritti e della dignità di ogni individuo.