In Francia: Il Diritto all’Aborto nella Costituzione
La Camera bassa del parlamento francese, l’Assemblea Nazionale, ha votato a favore dell’inclusione del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza nella Costituzione con un netto risultato di 493 voti a favore e 30 contrari. Questo emendamento, per diventare legge, dovrà passare anche dal Senato francese, che inizierà le discussioni sulla questione dopo il 28 febbraio. Esiste un certo scetticismo riguardo all’esito in Senato, dove i Repubblicani, partito di centrodestra all’opposizione, detengono la maggioranza.
Nessun partito politico rappresentato in parlamento in Francia si pronuncia a favore di rendere l’aborto illegale, considerando che la decriminalizzazione avvenne nel lontano 1975. Tuttavia, i Repubblicani e il Rassemblement National (di estrema destra) si oppongono all’inclusione di questo diritto nella Costituzione, ritenendola una mossa superflua. Questa netta distinzione di posizioni riflette un dibattito acceso all’interno del panorama politico francese.
Contesto Internazionale e Motivazioni
L’emendamento che introduce il diritto all’aborto nella Costituzione francese è stato proposto dal presidente Emmanuel Macron come risposta alla decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti del 2022, che ha revocato il diritto federale all’aborto. Questo evento ha sollevato preoccupazioni anche in altri paesi europei, dove il diritto all’aborto è stato oggetto di restrizioni negli ultimi anni o è considerato a rischio.
In Europa, persino nei paesi in cui storicamente il diritto all’aborto era ben radicato, si osserva una tendenza al ribasso nei consensi. Questo trend si riflette anche nelle proiezioni per le prossime elezioni europee, che indicano una probabile perdita di seggi per i partiti che tradizionalmente sostenevano questo diritto. La questione dell’aborto, dunque, si conferma al centro di un vivace dibattito politico che attraversa i confini nazionali.