La terza edizione di “Falce e Carrello” di Bernardo Caprotti, il fondatore di Esselunga scomparso nel 2016, si appresta a uscire il prossimo 13 febbraio, presentando tre nuovi scritti di rilevanza. Il libro, pubblicato per la prima volta nel lontano 2007 e edito da Marsilio, si arricchisce di contributi di spessore, inclusi quelli di Marina Caprotti, attuale leader del gruppo di supermercati, di Liliana Segre e di Stefano Lorenzetto. Questa nuova edizione, contrassegnata dal sottotitolo “In memoria di un uomo che non può difendersi”, si preannuncia come un’opera destinata a suscitare discussione e interesse.
Una risposta a “Le ossa dei Caprotti” e le sue implicazioni
La pubblicazione di questa nuova edizione sembra delinearsi come una sorta di replica al libro “Le ossa dei Caprotti” redatto da Giuseppe Caprotti e presentato lo scorso ottobre. Nel testo del primogenito di Bernardo, che ha fatto il suo ingresso nell’azienda nel 1986 per poi essere allontanato durante il suo mandato di amministratore delegato nel 2004, emerge una narrazione intima e personale. Giuseppe Caprotti, dopo un lungo periodo di silenzio, ha deciso di condividere la sua verità, sottolineando di aver gestito con competenza il gruppo della grande distribuzione. Tuttavia, in occasione del lancio del suo libro, ha chiarito che il suo obiettivo non era tanto parlare del padre quanto di raccontare la propria storia e le sfide affrontate sia sul piano lavorativo che personale, ponendo così fine a un capitolo del passato.
Questo nuovo contributo letterario sembra destreggiarsi tra riflessioni sul passato e una chiave di lettura contemporanea, delineando uno scenario ricco di spunti di approfondimento e analisi. La figura di Bernardo Caprotti, imprenditore di successo e protagonista nel settore della distribuzione, continua a suscitare interesse e dibattito anche a distanza di anni dalla sua scomparsa. La pubblicazione di “Falce e Carrello” nella sua terza edizione si configura dunque come un’occasione per esplorare nuovi orizzonti e approfondire aspetti finora poco esplorati della vicenda familiare e imprenditoriale legata al marchio Esselunga.