Truffaut rivisita l’amour fou in “La signora della porta accanto”
Il Visionario cinema ospita una nuova gemma cinematografica con l’arrivo de “La signora della porta accanto” di François Truffaut. In questo film, il regista francese, figura di spicco della Nouvelle Vague, esplora l’amour fou senza cedere alle tentazioni del feuilleton, mostrando una visione oggettiva e comprensiva dei protagonisti, permeata dall’esperienza della vita. Mathilde, interpretata da Fanny Ardant, e Bernard, interpretato da Gérard Depardieu, si ritrovano dopo sette anni in una situazione inaspettata: vivono in case vicine, condotte vite apparentemente serene, ma il loro incontro avrà esiti imprevedibili.
Truffaut sul significato del film
Il regista si interroga sul nucleo tematico de “La signora della porta accanto” e afferma: “Di amore e, ben inteso, di amore contrariato perché, diversamente, non vi sarebbe una storia.” In questo contesto, l’ostacolo principale tra i due amanti non risiede nelle convenzioni sociali, nelle interferenze esterne o nelle differenze di carattere, bensì nella loro sorprendente somiglianza. Entrambi si trovano ancora immersi in uno stato di esaltazione estrema, in un “tutto o niente” che li aveva separati otto anni prima. La riscoperta di questa passione travolgente mette in moto una serie di eventi che porteranno a conseguenze inaspettate e drammatiche.