Sgarbi in trattative sulle dimissioni
Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e sottosegretario alla Cultura, ha recentemente sospeso le sue dimissioni ‘con effetto immediato’ annunciando di doverle ancora ‘negoziare con il governo’. Questa svolta è avvenuta solo due giorni dopo l’annuncio iniziale. In un’intervista a Teleuniverso di Frosinone, Sgarbi ha affermato: ‘Le dimissioni le ho solo annunciate ma le devo ancora negoziare con il governo. La mia agonia sarà lunga.’
Scandali e mozione di revoca
Sgarbi si trova al centro di scandali di portata mondiale, inclusi presunti illeciti legati ai suoi compensi durante l’incarico governativo e al riciclaggio di un quadro rubato del Seicento. In risposta, diverse forze politiche avevano avanzato una mozione di revoca alla Camera, programmata per il 15 febbraio e sottoscritta da M5s, Pd, Alleanza Verdi e Sinistra. L’Antitrust ha censurato le sue attività private e retribuite, giudicandole incompatibili con il ruolo istituzionale, portando Sgarbi a presentare le dimissioni.
Sgarbi ha contestato apertamente la decisione dell’Antitrust, annunciando il ricorso al Tar. La sentenza ha confermato le rivelazioni del Fatto riguardo alle conferenze retribuite svolte da Sgarbi in contrasto con la legge Frattini del 2004 sull’incompatibilità delle attività professionali connesse alla carica di governo. Le indagini hanno rivelato compensi consistenti, stimati intorno ai 300 mila euro tra febbraio 2023 e ottobre dello stesso anno, evidenziando anche le controversie legate al quadro del Manetti rubato.