Tragedia nel Cpr di Ponte Galeria: Roma sotto shock per la morte di un giovane migrante
La città di Roma è stata scossa dalla tragica notizia della morte di un giovane di 22 anni originario della Guinea all’interno del Centro per migranti (Cpr) di Ponte Galeria. Il ragazzo è stato trovato impiccato con un lenzuolo a una grata, confermando le prime ipotesi come suicidio. La scoperta del cadavere ha generato tensione all’interno del centro, dando vita a episodi di disordini e violenza.
Le prime ricostruzioni parlano di tentativi di sfondamento di porte, lancio di sassi e persino un’auto incendiata da alcuni detenuti nella struttura. Le forze dell’ordine sono intervenute lanciando lacrimogeni per sedare la protesta e riportare la calma, ma l’episodio ha sollevato interrogativi sulla gestione e sulle condizioni del Cpr.
Il grido di allarme della senatrice Ilaria Cucchi
La senatrice Ilaria Cucchi, vicepresidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, ha dichiarato: ‘Vengo a conoscenza di un’ennesima morte nel Cpr di Ponte Galeria. Mesi fa feci un esposto alla procura di Roma, proprio su quella struttura, dopo averla visitata con una telecamera nascosta. Invito la procura di Roma a fare chiarezza su quanto avvenuto questa notte e in generale sulle condizioni di vita in quel Cpr. Perché queste morti non devono più accadere.’
Le sue parole evidenziano una situazione preoccupante e sollevano dubbi sulle misure adottate all’interno del centro. L’appello alla procura di Roma per fare luce sull’accaduto e garantire trasparenza risuona come un monito affinché simili tragedie non si ripetano.
La richiesta di chiusura del Cpr e le testimonianze dei detenuti
Il Partito Democratico si unisce al coro di voci che chiedono la chiusura del Cpr di Ponte Galeria dopo l’ennesima morte all’interno della struttura. La senatrice Cecilia D’Elia ha dichiarato: ‘Siamo tutti convolti per la morte del ragazzo. Le condizioni sono pessime. L’episodio di questo ragazzo suicida deve mettere la parola fine su questo Cpr’.
Il deputato Riccardo Magi, dopo aver visitato il centro, ha raccontato le drammatiche condizioni in cui vivono i detenuti, evidenziando atti di autolesionismo e un clima di afflizione simile a una prigione. Le richieste di Magi e della senatrice D’Elia puntano a una revisione delle politiche detentive e alla chiusura di luoghi che sembrano più penitenziari che centri di accoglienza.