Piovono missili su Siria e Irak: La risposta Usa
Nella tarda serata di venerdì, gli Stati Uniti hanno reagito con fermezza all’attacco subito da milizie appoggiate dall’Iran in Giordania, che ha causato la morte di tre soldati americani e il ferimento di decine di altri. Il presidente Joe Biden, presente al rientro delle salme delle vittime, ha testimoniato la determinazione dell’amministrazione nel rispondere a tali azioni. Lloyd Austin, segretario alla Difesa, ha confermato l’imminenza di ulteriori azioni da parte degli Stati Uniti nei prossimi giorni, affermando che saranno condotte “a più livelli”.
Evitare l’escalation con l’Iran
Funzionari di alto livello dell’amministrazione Usa hanno chiarito che i raid non coinvolgeranno il territorio dell’Iran per evitare un’escalation di proporzioni incontrollabili. Gli attacchi mirati hanno colpito non solo obiettivi in Siria ma anche in Yemen, con conseguenze drammatiche. Sedici vittime, tra cui civili e anche un rappresentante di spicco della Guardia Rivoluzionaria iraniana, confermano la violenza degli attacchi condotti da bombardieri americani e britannici. Le forze statunitensi hanno preso di mira oltre 85 obiettivi in sette differenti siti, colpendo centri di comando e controllo, depositi di armi e strutture logistiche di varie milizie.
Le conseguenze diplomatiche e la reazione internazionale
Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Mentre l’Iraq denuncia una violazione della sua sovranità e minaccia conseguenze gravi per la regione, l’Iran condanna fermamente gli attacchi statunitensi su suolo iracheno e siriano. Il ministero degli Esteri iraniano parla di “errore strategico” e di una minaccia alla pace e alla sicurezza della regione, sottolineando il rischio di destabilizzazione derivante da azioni unilaterali. Anche la Russia si è espressa duramente contro l’aggressione a Stati sovrani, chiedendo un’urgente riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per affrontare la situazione.
La Casa Bianca ha dichiarato di aver informato preventivamente il governo iracheno sugli attacchi, nonostante Baghdad neghi tale comunicazione. Tuttavia, l’Iran non è stato coinvolto nella fase preparatoria delle operazioni militari. Il portavoce del Consiglio di sicurezza ha sottolineato la precisione nell’individuazione degli obiettivi, finalizzata a evitare vittime civili e a ridurre la capacità militare delle milizie filo-iraniane. Il messaggio inviato dagli Stati Uniti è chiaro: “Non cerchiamo il conflitto nel Medio Oriente o altrove, ma risponderemo a chiunque cerchi di nuocere agli interessi americani con fermezza”.