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La sfida della costruzione della pista di bob per il 2026
Simico, la società pubblica responsabile delle infrastrutture dei Giochi olimpici di Milano Cortina, ha siglato un accordo con l’impresa Pizzarotti per la realizzazione del Sliding Center a Cortina d’Ampezzo, che dovrebbe ospitare le gare di bob, slittino e skeleton. Nonostante l’entusiasmo iniziale, sorgono dubbi riguardo alla tempistica di completamento della pista. Il Cio e le federazioni coinvolte non sono certi che i lavori saranno ultimati entro il marzo 2025, data cruciale per i necessari test e collaudi.
Le preoccupazioni del Comitato Olimpico Internazionale
Il Comitato Olimpico Internazionale ha espresso dubbi sulla fattibilità del progetto, sottolineando che nessuna pista è mai stata costruita in così breve tempo. Il presidente Thomas Bacha ha invitato il Comitato organizzatore a considerare soluzioni alternative per garantire lo svolgimento delle gare. Si è parlato di valutare piste già esistenti all’estero, come Igls in Austria e Sankt Moritz in Svizzera, come possibili alternative nel caso in cui la pista italiana non sarà pronta. Il Cio sottolinea l’importanza di una legacy chiara e sostenibile per le infrastrutture sportive, aspetto che sembra mancare nel progetto attuale.
Il Comitato Olimpico ha evidenziato la necessità di considerare solo le piste esistenti e funzionanti, data la limitata disponibilità di tempo. Il presidente ha ribadito che il numero attuale di piste è sufficiente per le competizioni in programma, sollevando dubbi sull’opportunità di costruirne di nuove. Queste dichiarazioni mettono in luce le complessità e le incertezze legate alla realizzazione della pista di bob a Cortina, evidenziando un potenziale rischio di ritardi e problemi legati alla sostenibilità ambientale.
Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha criticato il progetto sottolineando l’impatto ambientale negativo della costruzione della pista a Cortina. Secondo Zanella, la distruzione di quasi 20.000 metri quadri di bosco e l’abbattimento di 500 larici secolari sollevano gravi preoccupazioni riguardo alla tutela dell’ambiente e alla sostenibilità del progetto. Le sue parole evidenziano una visione critica nei confronti delle scelte politiche che privilegiano lo sviluppo infrastrutturale a discapito dell’ecosistema locale.
In sintesi, l’incertezza sulla tempestività e la sostenibilità della costruzione della pista di bob a Cortina per i Giochi olimpici del 2026 solleva dubbi e preoccupazioni tra le istituzioni sportive e ambientaliste. Mentre il Cio invita a considerare alternative e soluzioni di riserva, le critiche sul progetto mettono in luce la complessità delle sfide legate alla realizzazione di infrastrutture sportive in armonia con l’ambiente circostante.