![Vittorio Sgarbi: La Controversa Vicenda delle Dimissioni Contestate 1 20240203 164055](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240203-164055.webp)
Vittorio Sgarbi: Il Caso delle Dimissioni Contestate
Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e attuale sottosegretario alla Cultura, si trova al centro di una controversia riguardante le sue dimissioni. In seguito alle accuse di un presunto conflitto di interessi legato alle sue attività esterne, Sgarbi ha dichiarato: ‘Le dimissioni sono state date ma non sono effettive – dice – adesso andranno formalizzate.’ Il critico ha sottolineato di non aver trascurato il proprio lavoro istituzionale per le conferenze svolte, difendendo l’importanza di poter partecipare a eventi anche al di fuori dell’orario lavorativo standard.
Incompatibilità Contestata
Le contestazioni sollevate riguardano soprattutto la frequenza e la natura degli incontri e delle lezioni che riempiono l’agenda di Sgarbi. Riguardo a ciò, egli ha affermato: ‘È un’attività occasionale, anche se effettivamente molto frequente. Su questo hanno creato un’incompatibilità ridicola per cui uno che parla d’arte e lo fa per gli italiani non lo può più fare. È inverosimile spero che il Tar lo chiarisca. Nessuno mi invita perché sono sottosegretario, mi invitano perché sono Sgarbi.’ La disputa si concentra sull’interpretazione dell’Antitrust, che ha individuato una presunta incompatibilità tra i due ruoli ricoperti da Sgarbi.
La Battaglia per la Libertà
Reazioni alle Accuse
Rispondendo alle domande riguardanti i suoi guadagni mentre ricopre il ruolo di sottosegretario, Sgarbi ha affrontato il tema dell’invidia sociale: ‘Non è un tema di rilevanza penale perché sono soldi tutti fatturati. È un tema che deriva dal fatto che c’è invidia sociale. Cosa guadagna Fiorello? O cosa guadagna Renzo Piano che pure è in Parlamento?’ Sgarbi ha espresso la sua convinzione che le controversie emerse siano frutto di incomprensioni e invidia sociale, piuttosto che di effettive irregolarità.
La Ricerca della Libertà
Infine, riguardo alla sua decisione di riprendere la propria libertà, Sgarbi ha dichiarato: ‘Ero certo che avrebbe prevalso il buonsenso. Invece questi dell’Antitrust hanno fatto una scelta che, prima ancora delle mille polemiche giornalistiche e delle finte inchieste per cose che non stanno né in cielo né in terra, mi ha indotto a riprendere la mia libertà senza dover essere subordinato a un ruolo nel governo che mi impedisce di parlare di Zenale e Butinone.’ La battaglia di Sgarbi sembra concentrarsi sulla difesa della propria libertà di espressione e di azione, nonostante le critiche e le contestazioni.