La ritirata di Kiev: costruite fortificazioni dietro la linea del fronte
L’affanno e la disfatta da una parte, la potenza crescente dall’altra. L’offensiva russa prende corpo e il fronte della guerra in Ucraina assume una piega preoccupante. Mentre Kiev è in ritirata e costruisce fortificazioni sulla linea del fronte, Putin ostenta i mezzi sottratti dal suo esercito all’Occidente e agli Stati Uniti.
Le forze ucraine stanno ora correndo per costruire più fortificazioni difensive in luoghi lungo la linea del fronte lunga circa 1.000 chilometri (600 miglia). La “morsa” per l’Ucraina si è stretta e acuita dopo che la Russia ha inaugurato una mostra in cui sono esibiti oltre 30 veicoli militari catturati dall’Ucraina, compresi quelli di fabbricazione statunitense e britannica, dall’inizio dell’invasione.
La mostra dei mezzi catturati
La mostra, inaugurata in occasione della Giornata internazionale dei lavoratori russi, sarà aperta ai visitatori per un mese. Proprio quel giorno un missile balistico russo ha colpito un deposito postale nel porto ucraino di Odessa, “ferendo 14 persone e innescando un grande incendio”, ha riferito il governatore regionale Oleh Kiper. Le immagini e i video pubblicati online mostrano fiamme e nubi di fumo che inghiottono gli edifici, mentre i vigili del fuoco puntano gli idranti sulle aree ancora in fiamme. La maggior parte della zona era devastata.
Le criticità sono molte altre, a cominciare dall’assoluta mancanza di sicurezza nella ritirata. I soldati ucraini denunciano che “le linee difensive posteriori esistono a malapena mentre continua l’avanzata russa”. L’altro grande nodo è l’accusa degli Stati Uniti alla Russia di usare armi chimiche contro le truppe ucraine.
Attacchi su Odessa e Kharkiv
L’ultimo attacco missilistico russo ha colpito Odessa, nuovi incendi sono scoppiati a Kharkiv, nel nordest dell’Ucraina, dopo una serie di attacchi con droni e missili condotti nella notte scorsa dai russi. In questi attacchi sono rimaste ferite quattro persone, tra cui un bambino. Le autorità locali riferiscono che il più grande incendio è scoppiato in un magazzino e si è esteso su un’area di circa 3.000 metri quadrati.
Gli attacchi sono stati condotti con 13 droni Shahed di fabbricazione iraniana e quattro missili antiaereo S-300. Nei giorni scorsi gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni che mirano a paralizzare le capacità militari e industriali della Russia, punendo le aziende in Cina e altrove che aiutano Mosca ad acquisire armi per la sua guerra in Ucraina.
Le nuove sanzioni statunitensi
Con un ampio pacchetto annunciato dal Dipartimento del Tesoro Usa, Washington ha preso di mira quasi 300 entità in Russia, Cina e altri Paesi accusati di sostenere l’invasione del presidente Vladimir Putin. “Non ci fermeremo fino a quando la Russia non cesserà le sue azioni illegali e non ritirerà le sue forze dall’Ucraina”, ha dichiarato il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen.
Le sanzioni includono il congelamento degli asset e il divieto di transazioni finanziarie con le entità colpite. Questo pacchetto di sanzioni è uno dei più ampi e complessi mai implementati e riflette la determinazione degli Stati Uniti a isolare la Russia e sanzionare i suoi alleati.
Il contesto geopolitico
Il conflitto in Ucraina ha messo a dura prova le relazioni internazionali, con l’Occidente che cerca di contenere l’espansione russa attraverso sanzioni e supporto militare a Kiev. La Russia, d’altro canto, continua a rafforzare le sue posizioni sul campo di battaglia, nonostante le difficoltà economiche dovute alle sanzioni.
L’Unione Europea ha espresso preoccupazione per l’aumento delle tensioni e ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina. “Non possiamo permettere che la Russia prevalga attraverso la forza”, ha affermato il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. “Il nostro supporto all’Ucraina è incrollabile e continueremo a fornire assistenza economica e militare”.
Le difficoltà interne della Russia
Nonostante i successi sul campo di battaglia, la Russia sta affrontando significative difficoltà interne. L’economia russa è in recessione, con l’inflazione che cresce e la popolazione che inizia a sentire il peso delle sanzioni. Le proteste contro la guerra stanno aumentando in varie città, nonostante la repressione del governo.
Il Cremlino cerca di mantenere il controllo attraverso una stretta censura dei media e una propaganda intensa, ma il malcontento cresce. “La situazione è critica”, ha dichiarato un analista politico russo. “Il governo sta facendo del suo meglio per mantenere la calma, ma le tensioni sono palpabili”.
Il futuro del conflitto
Il futuro del conflitto in Ucraina rimane incerto. Con le forze ucraine in ritirata e la Russia che continua ad avanzare, la situazione sul campo è fluida e cambia rapidamente. La comunità internazionale continua a monitorare gli sviluppi con ansia, sperando in una risoluzione pacifica, ma preparandosi al peggio.
Le truppe ucraine, nonostante le difficoltà, mostrano una resistenza incrollabile. “Non ci arrenderemo”, ha dichiarato un soldato ucraino. “Questo è il nostro paese e lo difenderemo fino all’ultimo respiro”.