La Minaccia Russa ai Paesi Baltici: Tensioni Crescenti sul Fronte Ucraino
Alle truppe ucraine manca l’ossigeno, e non solo per l’uso indiscriminato della cloropicrina da parte dei soldati russi. I battaglioni del comandante Syrsky non riescono a fermare l’avanzata nemica a nord di Avdiivka, così come sembrano avere pochi strumenti e uomini a disposizione per frenare l’assalto finale a Chasov Yar, vicino a Bakhmut.
Strategie di Mosca: Avanzata Coordinata
Mosca sta tentando di combinare gli sforzi dei gruppi di Avdiivka e Bakhmut, i più forti sul fronte, per colpire verso Konstantinovka da est e da sud. Il ministro della Difesa Sergej Shoigu vorrebbe regalare a Putin per l’anniversario del 9 maggio un massiccio accerchiamento dell’area, provocando l’evacuazione, sotto minaccia, a Toreck e Nju-Jork di almeno 40mila persone.
Se le forze armate di Kiev non dovessero riuscire a rallentare l’offensiva russa nelle prossime settimane, allora entro l’estate l’orso di Mosca potrebbe raggiungere la superstrada Pokrovsk-Kostiantynivka. Questa via è cruciale perché attraverso di essa vengono rifornite tutte le truppe ucraine a ovest e a sud di Bakhmut. Sarebbe scacco matto nel Donbass, con la caduta di buona parte delle regioni del Donetsk e del Luhansk.
Un Conflitto di Proporzioni Storiche
Vale la pena ricordare che l’esercito russo non conduceva operazioni offensive così su larga scala, e in prima linea, dall’estate del 2022, quando, con il sostegno della Wagner di Prigozhin, vennero catturate Severodonetsk e Lysychansk. L’esercito di Kiev sul campo soffre, Zelensky ha convocato con urgenza tutto lo stato maggiore, ma gli 007 ucraini non riescono a ottenere informazioni preziose per anticipare le mosse nemiche.
Spiragli a cui aggrapparsi sono davvero pochi, e il generale Vadym Skibitsky, vicedirettore del Gru, il servizio di intelligence militare, rivela che la più grande incognita della guerra è l’Europa. A suo dire se gli alleati dell’Ucraina non dovessero trovare un modo per aumentare ulteriormente la produzione della difesa per sostenere Kiev, rischierebbero di finire nel mirino della Russia.
La Minaccia ai Paesi Baltici
“In queste condizioni, e senza imponenti sostegni militari, i russi avanzerebbero in maniera così rapida fino a raggiungere i Paesi Baltici, che riuscirebbero a conquistare entro una settimana. Il tempo di reazione della Nato sarebbe più lento”, sostiene Skibitsky. La débacle di Kiev approda anche in Parlamento e il deputato della Rada Alexey Goncharenko, intervistato dalla tv francese La Chaine Info, ammette che “l’Ucraina potrebbe chiedere l’invio di truppe europee se non avrà abbastanza forze proprie nel conflitto con la Russia”.
Di fatto, questa richiesta raccoglie l’invito di Macron e Cameron, e da ieri anche quello della Polonia. Altra zona calda è diventata Odessa, colpita con inaudita violenza 12 volte nell’ultima settimana. Putin ha una ragione in più per mettere le mani sulla strategica città portuale affacciata sul Mar Nero: vuole annetterla per costruire una base militare in risposta alla Nato, che sta per ampliare la sua nel porto romeno di Costanza e che rivestirà un ruolo chiave nel contenimento dell’espansionismo russo verso ovest.
Attacchi e Difese: La Situazione sul Campo
Nell’801° giorno di guerra, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto 4 missili Atacms lanciati sulla Crimea. A Kharkiv un raid di Mosca ha provocato 7 vittime e l’incendio dell’area industriale. In fiamme anche Murom, nel Belgorod, con 5 feriti dopo un attacco di droni di Kiev. Velivoli senza pilota di Mosca hanno ferito 2 civili nel Dnipropetrovsk. Negli ultimi 7 giorni le forze armate russe hanno effettuato 25 attacchi su strutture energetiche, di trasporto, militari e industriali.
Intanto, la situazione nel Donbass rimane critica. Le truppe ucraine, prive di risorse e con limitate capacità di difesa, faticano a contrastare l’avanzata russa. L’incertezza sulle mosse future di Mosca e la mancanza di informazioni strategiche aggravano ulteriormente la posizione di Kiev sul campo di battaglia.