La richiesta di Pioli resta senza risposta: il Milan non acquista il difensore
L’imperativo era chiaro: rinforzare la difesa. Ma il calciomercato di gennaio si è chiuso lasciando l’allenatore del Milan, Stefano Pioli, a fare i conti con un reparto arretrato non rinforzato come sperato. Nonostante le esplicite richieste di un difensore centrale che potesse dare solidità e numeri alla rosa, la dirigenza rossonera non ha esaudito il desiderio del suo tecnico.
Il rientro di Matteo Gabbia dal prestito al Villarreal, avvenuto il 3 gennaio, ha rappresentato l’unica mossa del Milan per tamponare le emergenze difensive, aggravate dall’infortunio di Fikayo Tomori durante la partita del 22 dicembre contro la Salernitana. Già provata dai lunghi stop di Pierre Kalulu e Malick Thiaw, la squadra ha visto aumentare la sua necessità di un nuovo innesto nel cuore della difesa.
Pioli e il mercato: tra speranze e realtà
Già alla vigilia della trasferta di Salerno, Stefano Pioli aveva manifestato la necessità di interventi nel mercato. “Non c’è bisogno di convincere nessuno ad anticipare gli acquisti a inizio gennaio, la società sa quali sono le necessità, poi le tempistiche è difficile prevederle adesso”, dichiarava il tecnico in conferenza stampa. Parole che assumevano un peso ancor maggiore dopo il forfait di Tomori, con un reparto difensivo ridotto all’osso.
Nonostante le difficoltà, Pioli non ha perso occasione di ribadire la sua posizione. Il 13 gennaio, prima della sfida con la Roma, ha confermato che “la società sta lavorando per colmare questa lacuna. Sono arrivati Gabbia e Terracciano, ma manca ancora un difensore”. Persistendo nella richiesta, il 19 gennaio ha sottolineato che “il difensore serve sempre”, delineando il profilo del calciatore desiderato: “Deve essere un difensore completo, nel Milan devi essere così, forte e solido, che sappia impostare e difendere”.
La posizione della società e le alternative
La società, per voce dell’ad Giorgio Furlani, sembrava avere un’ottica diversa. “I calciatori che stanno giocando in difesa, stanno facendo bene, chi era già qui e lo stesso Gabbia, tornato da qualche settimana. Gli infortunati presto rientreranno, abbiamo un gruppo molto solido e non abbiamo quindi l’urgenza di fare qualcosa tanto per farla”, affermava Furlani poco prima del fischio d’inizio della partita contro il Bologna.
Nonostante l’ottimismo trasparisse dalle parole dell’ad, il Milan aveva effettivamente sondato numerose piste: da Buongiorno, ritenuto incedibile dal Torino, a Kiwior, e poi una serie di difensori francesi e inglesi, incluso Demiral. Tuttavia, alla fine, nessuna delle trattative ha portato a un acquisto concreto, lasciando Pioli a dover gestire la situazione con i quattro difensori a disposizione: Simon Kjaer, Gabbia, il giovane Simic e il polivalente Theo Hernandez.
Le prospettive e i rientri
Le attese si spostano ora sui rientri degli infortunati. Thiaw potrebbe tornare ad allenarsi in gruppo nella seconda metà del mese, con la possibilità di rivederlo in campo tra fine febbraio e inizio marzo. Per quanto riguarda Tomori e Kalulu, i prossimi giorni saranno decisivi per capire i tempi dei loro ritorni, ma è chiaro che servirà ancora pazienza.
La strategia del Milan, dunque, sembra essere quella di scommettere sul recupero degli infortunati piuttosto che sul mercato. Una scelta che potrebbe costare cara nella rincorsa al titolo di Serie A e nella competizione europea, dove ogni punto diventa fondamentale e la profondità della rosa può fare la differenza. La speranza di Pioli di avere un difensore centrale aggiuntivo si è infranta contro la realtà di un mercato che non ha riservato sorprese per il dietro le quinte rossonero.
In attesa di sviluppi futuri, il tecnico emiliano è chiamato a lavorare con le risorse attuali, cercando di massimizzare le potenzialità di una difesa che, nonostante le avversità, dovrà dimostrare di poter reggere il passo di una stagione ancora lunga e ricca di impegni. Nel frattempo, la dirigenza dovrà valutare con attenzione le mosse future per non lasciare inappagata la richiesta di rinforzi che, nonostante il mercato di gennaio, rimane più attuale che mai.
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