La recente decisione del Congresso degli Stati Uniti di sbloccare 60,8 miliardi di dollari di aiuti a Kyiv segna un punto di svolta nella guerra in Ucraina. Secondo alcuni esperti, questa potrebbe essere la fase decisiva del conflitto, potenzialmente in grado di convincere il Cremlino che, anche se Donald Trump dovesse tornare alla presidenza, gli Stati Uniti continueranno a sostenere l’Ucraina.
Questa nuova ondata di aiuti, che include tecnologie avanzate, potrebbe persuadere Mosca a considerare un negoziato di compromesso. Tuttavia, la complessità delle garanzie di sicurezza per Kyiv e la determinazione del Cremlino a non riprendere l’aggressione rimangono ostacoli significativi. Attualmente, né Mosca né Kyiv sembrano disposte a riconoscere che una vittoria totale è impraticabile o troppo costosa.
Strategie e Difficoltà sul Campo
La guerra in Ucraina non riguarda solo questioni territoriali e di potenza, ma anche la visione del destino della Russia e la sopravvivenza dell’Ucraina. Per il Cremlino, la resa dell’Ucraina è irrinunciabile, mascherata da termini come ‘denazificazione’ e ‘smilitarizzazione’. Kyiv, d’altra parte, non può accettare di rinunciare ai territori perduti.
Negli ultimi mesi, la Russia ha migliorato significativamente le sue tattiche e la sua logistica, aumentando la resilienza del sistema logistico e la superiorità aerea. Le ‘bombe plananti’, vecchie bombe sovietiche da 500 kg dotate di propulsori, ali e dispositivi di guida, hanno avuto un impatto devastante sulle fortificazioni ucraine. Inoltre, Mosca ha raddoppiato il bilancio della difesa e ha mobilitato circa 470.000 uomini in Ucraina, permettendo la rotazione delle truppe in prima linea.
Il Momento di Crisi per l’Ucraina
L’Ucraina ha attraversato un periodo di crisi dopo il fallimento della controffensiva estiva. Il presidente Zelensky ha imposto ai generali obiettivi impossibili da raggiungere contro le fortificazioni russe. Questo ha portato a un ritardo nella costruzione di fortificazioni campali e nella mobilitazione delle truppe necessarie.
Le discussioni accese sul sistema di reclutamento al Parlamento di Kyiv hanno portato a una riduzione dell’età della leva da 27 a 25 anni, una mossa che ha avuto un impatto negativo sul morale delle truppe. Inoltre, i ritardi negli aiuti statunitensi e l’incapacità europea di mobilitare l’industria bellica hanno causato una grave crisi nel rifornimento di munizioni.
Effetti degli Aiuti Occidentali
L’approvazione degli aiuti militari europei e americani ha certamente rafforzato il morale ucraino, ma gli effetti materiali non saranno immediati. La superiorità russa nell’artiglieria e la capacità di adottare contromisure tecniche e tattiche riducono l’efficacia delle armi ad alta tecnologia fornite all’Ucraina.
Il tempo necessario per la piena operatività degli aiuti occidentali e la capacità dell’Ucraina di stabilizzare il fronte sono fattori cruciali. La resistenza ucraina a Chasiv Yar è attualmente un punto focale dei combattimenti, ma è essenziale estendere la mobilitazione a nuove classi di età. La reticenza a farlo dimostra una certa debolezza politica di Zelensky, rendendo difficile un sostegno incondizionato da parte dell’Occidente.
La Proposta di Macron e le Reazioni Europee
Recentemente, il presidente francese Emmanuel Macron ha suggerito l’invio di truppe di terra europee in Ucraina, qualora il fronte ucraino fosse travolto. Tuttavia, questa proposta è stata accolta con scetticismo. Nessun altro Paese europeo ha appoggiato l’idea, e le forze francesi non dispongono della potenza né della mobilità strategica necessarie per un intervento tempestivo e significativo.
In caso di crollo del fronte, l’Occidente potrebbe essere costretto a sostenere una resistenza territoriale ucraina contro l’occupazione russa, simile a quella organizzata dagli Stati Uniti e dal Regno Unito dopo la conquista russa della Crimea nel 2014.
Considerazioni Finali sulla Situazione
L’aspetto strategico essenziale per l’efficacia degli aiuti occidentali è il tempo necessario per la loro piena operatività e la capacità ucraina di stabilizzare il fronte. La resistenza a Chasiv Yar è attualmente cruciale, ma è ancora più importante estendere la mobilitazione a nuove classi di età. La reticenza a farlo dimostra che Zelensky è politicamente meno forte di quanto voglia sembrare.
Questo limite rende difficile per l’Occidente sostenere l’Ucraina senza riserve, nonostante la convinzione che Putin non si fermerà dopo un successo in Ucraina. L’occupazione degli Stati Baltici richiederebbe poco tempo, meno di quello necessario alla NATO per intervenire, un fatto che il Cremlino conosce bene.