Il futuro è adesso: l’Intelligenza Artificiale in Italia vola a +52%
Il settore dell’Intelligenza Artificiale (IA) in Italia registra un vero e proprio boom. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, nel solo 2023 si è assistito a un incremento del 52%, con un valore di mercato che ora tocca i 760 milioni di euro. Un salto in avanti che non si limita ai numeri ma si traduce in una considerazione più profonda; l’IA sta trasformando il mercato del lavoro e i modelli di business.
Non si tratta di una semplice tendenza, ma di una vera e propria rivoluzione industriale che vede protagoniste non solo le grandi corporation, ma anche le piccole e medie imprese italiane. “Dai numeri presentati dall’Osservatorio del Politecnico di Milano emerge chiaro come il mercato dell’Intelligenza Artificiale ormai non sia più soltanto un trend, ma la direzione verso cui si stanno muovendo le grandi aziende come le piccole medie imprese,” ha dichiarato Andrea De Micheli, Presidente di Web3 Alliance.
Un’espansione che prelude a grandi cambiamenti
Le implicazioni di questo fenomeno sono enormi. L’analisi dell’Osservatorio stima che, nei prossimi dieci anni, le nuove capacità delle macchine potrebbero sostituire il lavoro di circa 3,8 milioni di persone. Un dato che evidenzia la necessità di una transizione attenta e consapevole verso le nuove tecnologie. Sei grandi imprese italiane su dieci hanno già messo in moto progetti di IA, segno di un’iniziativa che sta prendendo piede in maniera capillare.
Il successo dell’IA nel nostro Paese non è frutto del caso, ma il risultato di investimenti mirati che stanno modificando i processi operativi delle aziende. “E’ evidente come gli investimenti stiano impattando sul mondo del lavoro puntando a migliorare i processi operativi, segno di un approccio strategico di medio-lungo periodo,” sottolinea De Micheli, mettendo in luce l’importanza di una visione a lungo termine.
La sfida delle competenze e il ruolo della politica
In questo scenario, emergono due sfide cruciali: la prima riguarda lo sviluppo delle competenze tecniche necessarie per gestire e sfruttare al meglio le potenzialità dell’IA. La seconda sfida è di carattere più generale e riguarda la capacità di adattarsi al cambiamento. “Per affrontare questo cambiamento sono necessarie le giuste competenze tecniche, ma anche una predisposizione, più in generale, al cambiamento,” evidenzia De Micheli.
La politica ha un ruolo fondamentale in questo contesto: deve essere in grado di supportare gli investimenti nell’innovazione e nel reskilling delle figure professionali coinvolte. La transizione verso l’Intelligenza Artificiale richiede un piano di sostegno simile a quello già implementato con l’iniziativa Industria 4.0, che ha portato benefici significativi al sistema economico e industriale italiano.
Web3 Alliance e il sostegno all’innovazione
La Web3 Alliance si sta già muovendo per rispondere a queste necessità, lavorando alla creazione di un ecosistema solido in grado di affrontare le sfide del futuro. “Questa riflessione deve portare l’intero Sistema Paese, e in primis la politica, a considerare un piano di sostegno agli investimenti in innovazione e di reskilling delle figure professionali coinvolte, come fatto in precedenza con Industria 4.0 per sostenere la crescita del sistema economico e industriale dell’eccellenza italiana,” conclude De Micheli, mettendo in evidenza il bisogno di un’azione congiunta e coordinata tra i vari attori del sistema.
La strada verso un’integrazione sempre più profonda dell’Intelligenza Artificiale nell’economia italiana è tracciata. Le aziende che sapranno cogliere le opportunità offerte da questa tecnologia, investendo in innovazione e formazione, potranno non solo sopravvivere ma prosperare nel nuovo contesto che si sta delineando. Il segnale è chiaro: l’IA non è più soltanto una promessa per il futuro, ma una realtà concreta del presente, con tutte le sue sfide e opportunità.
Il panorama italiano mostra quindi un vivace dinamismo e una capacità di adattamento che potrebbero fare del nostro Paese un leader nell’adozione dell’Intelligenza Artificiale in Europa e nel mondo. Le mosse attuali saranno decisive per definire il posizionamento dell’Italia nella corsa globale all’innovazione tecnologica.
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