Settore automotive in difficoltà
Il settore automobilistico ha mostrato una significativa debolezza in tutta Europa, con un calo complessivo del 3%. In particolare, a Piazza Affari, Stellantis ha subito una perdita dell’11,8% nella settimana dei conti, mentre Iveco ha registrato un -3,2%. Anche il comparto energetico ha sofferto, con Eni in calo del 3,6% a causa della discesa del prezzo del greggio. Il Brent ha segnato un -6,8% e il Wti un -4,8%.Il settore tecnologico non è stato esente da difficoltà, con StMicroelectronics che ha perso il 3,8%, riflettendo la debolezza del settore a livello europeo che ha visto un calo dell’1,6%. Nonostante il rimbalzo nell’ultima seduta grazie ai conti positivi di Apple, il settore tech ha chiuso la settimana in negativo.
Banche contrastate e utilities in risalto
Le banche hanno mostrato un andamento contrastato. Unicredit ha registrato un calo del 3,6%, mentre la Popolare di Sondrio ha chiuso in rialzo del 2,9%. Inwit e Recordati hanno segnato performance positive rispettivamente del 2,2% e del 3,4%. Le utilities sono state protagoniste della settimana, con un incremento dell’1,3% in Europa, grazie anche al G7 sull’Energia tenutosi a Torino.
Sul Ftse Mib, Erg ha guadagnato il 3,1% e A2A è stata la migliore con un incremento del 3,9%, sostenuta dalle aspettative di un rialzo della guidance per il 2024 grazie alle forti precipitazioni nevose che stanno spingendo la produzione idroelettrica.
Speranze di tagli dei tassi della Fed
Il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, peggiore delle attese, ha riacceso le speranze per un doppio taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed, trascinando le Borse europee nella seduta di venerdì. Tuttavia, il Ftse Mib non ha partecipato al rimbalzo, chiudendo in rosso con un -0,32%, appesantito dalle banche e in attesa del giudizio di Fitch Ratings, previsto per la serata italiana.
Ad aprile sono stati creati 175.000 posti di lavoro in più rispetto a marzo, il numero più basso degli ultimi sei mesi e inferiore alle stime degli analisti che prevedevano 240.000 nuovi posti. Secondo gli analisti di Carson Group, questi dati indicano che l’economia non è in fermento tale da mantenere l’inflazione persistentemente alta. Di conseguenza, i future sui tassi d’interesse prevedono ora due tagli di 25 punti base entro la fine dell’anno, contro un unico taglio previsto prima della pubblicazione del rapporto sul lavoro.
Occupazione e disoccupazione negli Stati Uniti
La disoccupazione negli Stati Uniti è salita dal 3,8% al 3,9%, contro aspettative di una conferma al 3,8%. I salari orari medi sono aumentati di 7 centesimi, pari allo 0,20%, raggiungendo i 34,75 dollari. Su base annua, i salari sono cresciuti del 3,92%. La settimana lavorativa media è diminuita di 0,1 ore, attestandosi a 34,3 ore. La partecipazione della forza lavoro è stata pari al 62,7%, ancora distante di 0,7 punti percentuali dai livelli pre-pandemia di febbraio 2020.
Il dato di marzo è stato rivisto al rialzo da 303.000 a 315.000 nuovi posti di lavoro, mentre il dato di febbraio è stato rivisto al ribasso da 270.000 a 236.000, per un totale di 22.000 posti di lavoro in meno rispetto a quanto comunicato precedentemente. Nei 12 mesi precedenti ad aprile, la media mensile era stata di 242.000 posti di lavoro creati.
Settore servizi in contrazione
L’attività economica nel settore servizi negli Stati Uniti è tornata in contrazione ad aprile, con un dato inferiore alle attese. L’indice Ism servizi, che misura la performance del terziario, è sceso da 51,4 a 49,4 punti, contro aspettative di un dato a 52. Un valore al di sopra dei 50 punti indica una fase di espansione, mentre sotto i 50 punti segnala una contrazione. L’ultimo mese in contrazione era stato dicembre 2022.
Aprile ha segnato il quarto mese in contrazione negli ultimi 169 mesi. Guardando alle singole componenti, l’andamento aziendale è sceso da 57,4 a 50,9, l’occupazione è diminuita da 48,5 a 45,9, i nuovi ordini sono calati da 54,4 a 52,2, mentre l’indice sui prezzi è salito da 53,4 a 59,2 punti.
In conclusione, il mercato azionario europeo ha vissuto una settimana difficile, influenzata da vari fattori economici e dall’incertezza sui tassi d’interesse della Fed. Le speranze di un doppio taglio dei tassi hanno offerto un barlume di speranza, ma le preoccupazioni per il settore bancario e la debolezza dell’automotive hanno pesato sui listini.