Le Crescenti Tensioni tra Mosca e i Paesi Baltici
Le tensioni tra Mosca e i Paesi Baltici stanno raggiungendo nuovi picchi. Mentre le truppe di Kiev faticano a contenere l’avanzata russa, si teme che la Russia possa volgere il suo sguardo verso i Paesi baltici. Il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, ha piani ambiziosi che includono un vasto accerchiamento delle forze ucraine, con l’obiettivo di raggiungere la superstrada Pokrovsk-Kostiantynivka, un corridoio cruciale per i rifornimenti delle truppe ucraine.
Se l’offensiva russa dovesse avere successo, potrebbe rappresentare un punto di svolta nel conflitto, segnando la caduta di gran parte delle regioni di Donetsk e Luhansk. Questo scenario preoccupa notevolmente l’Europa, che si trova di fronte a una possibile espansione dell’influenza russa ancora più a ovest.
Le Difficoltà di Kiev sul Campo di Battaglia
Le forze armate ucraine, comandate dal generale Syrsky, stanno affrontando notevoli difficoltà. La mancanza di ossigeno e l’uso indiscriminato della cloropicrina da parte dei soldati russi stanno mettendo a dura prova i battaglioni ucraini. Nonostante gli sforzi, le truppe di Kiev non riescono a rallentare l’avanzata nemica a nord di Avdiivka e stanno lottando per difendere Chasov Yar vicino a Bakhmut.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha convocato con urgenza tutto lo stato maggiore, ma gli sforzi per ottenere informazioni preziose per anticipare le mosse nemiche sono stati vani. La situazione è così critica che il vicedirettore del servizio di intelligence militare ucraino, Vadym Skibitsky, ha dichiarato che la più grande incognita della guerra è l’Europa e il suo sostegno.
Il Ruolo Cruciale dell’Europa
Skibitsky ha sottolineato l’importanza del supporto europeo, affermando che senza un aumento significativo della produzione della difesa per sostenere Kiev, la Russia potrebbe avanzare rapidamente fino a conquistare i Paesi baltici. ‘In queste condizioni, e senza imponenti sostegni militari, i russi avanzerebbero in maniera così rapida fino a raggiungere i Paesi Baltici, che riuscirebbero a conquistare entro una settimana. Il tempo di reazione della Nato sarebbe più lento’, ha affermato.
Questa prospettiva ha portato il deputato della Rada ucraina, Alexey Goncharenko, a considerare la possibilità di chiedere l’invio di truppe europee se l’Ucraina non avrà abbastanza forze proprie nel conflitto con la Russia. Questa richiesta trova eco nelle dichiarazioni di leader europei come Emmanuel Macron e David Cameron, e recentemente anche della Polonia.
La Situazione a Odessa e Altre Zone Calde
Nel frattempo, Odessa è diventata una delle zone calde del conflitto, subendo 12 attacchi violenti nell’ultima settimana. Vladimir Putin ha un interesse strategico nella città portuale sul Mar Nero, mirando a costruire una base militare in risposta all’espansione della Nato nel porto romeno di Costanza.
Nell’801° giorno di guerra, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto quattro missili Atacms lanciati sulla Crimea. A Kharkiv, un raid russo ha provocato sette vittime e incendiato l’area industriale. Anche Murom, nel Belgorod, è stata colpita da un attacco di droni ucraini che ha causato cinque feriti. Droni russi hanno ferito due civili nel Dnipropetrovsk.
Attacchi alle Infrastrutture Critiche
Negli ultimi sette giorni, le forze armate russe hanno effettuato 25 attacchi su infrastrutture energetiche, di trasporto, militari e industriali ucraine. Questi attacchi mirano a indebolire ulteriormente la capacità dell’Ucraina di resistere all’avanzata russa, colpendo punti nevralgici per il rifornimento e la logistica.
Le offensive russe non si limitano solo a questi attacchi mirati. L’intensificazione delle operazioni sul campo di battaglia e l’uso di armi chimiche come la cloropicrina testimoniano la determinazione di Mosca a raggiungere i suoi obiettivi strategici.