![Premierato, via ai ritocchi: sfida aperta tra Meloni, Lega e Fdi 1 20240203 084851](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240203-084851.webp)
È un periodo intenso per la premier Giorgia Meloni, con un’agenda fittissima che la porta a muoversi tra Bruxelles, l’Ucraina, il Giappone e le regioni italiane. In questo contesto, al momento non è in agenda un vertice tra i leader di maggioranza, come confermato da Palazzo Chigi. Ma nonostante le beghe tra alleati sul premierato, la premier Meloni affronta la questione con la consapevolezza che la partita degli emendamenti al ddl costituzionale è tutt’altro che chiusa.
Il braccio di ferro tra Lega e Fdi sulla definizione dei nuovi assetti costituzionali e dei poteri del premier eletto continua. In particolare, il Carroccio si oppone allo scioglimento del Parlamento in caso di caduta del premier. Dall’altra parte, il partito meloniano accusa la Lega di “ostruzionismo e capricci di Salvini”. In questo contesto, Forza Italia si propone come mediatore, con l’obiettivo di salvaguardare l’elezione diretta e il principio del “simul stabunt simul cadent”, che permette al premier eletto di sciogliere la legislatura.
La giustizia diventa una priorità fondamentale per il centrodestra, come sottolineato da Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vice premier di Forza Italia. Secondo Tajani, la riforma della giustizia deve essere affrontata prima possibile. Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia, ricorda che i testi concordati stanno procedendo e che la settimana prossima sarà in aula a Palazzo Madama il ddl Nordio su abuso d’ufficio e regolamentazione delle intercettazioni selvagge e della loro diffusione. Inoltre, sarà necessario definire anche la separazione delle carriere tra pm e giudici, un passo importante per la complessiva riforma della giustizia.
Le ipotesi di modifica al premierato discusse durante la terza riunione della maggioranza suscitano critiche e polemiche. Marcello Pera, ex presidente del Senato eletto con Fdi, definisce il testo un pasticcio e spera che Meloni e gli altri leader lo riscrivano completamente. Anche Alessandro Alfieri, responsabile Riforme del Pd, critica duramente la proposta, affermando che svuota e indebolisce i poteri del capo dello Stato e svilisce il ruolo del Parlamento. Secondo Alfieri, il testo è inemendabile e il Pd non lavorerà alla riduzione del danno. Alberto Balboni, relatore di Fdi, risponde alle critiche delle opposizioni definendole strumentali e sottolineando che l’obiettivo principale delle opposizioni è evitare l’elezione diretta.
In conclusione, il premierato è al centro delle discussioni politiche in Italia. Mentre la premier Meloni affronta una serie di impegni internazionali, la questione degli emendamenti al ddl costituzionale rimane aperta, con la Lega e Fdi che continuano il braccio di ferro. Nel frattempo, Forza Italia si propone come mediatore e sottolinea l’importanza di affrontare la riforma della giustizia. Le critiche delle opposizioni nei confronti delle proposte di modifica al premierato si accavallano, ma resta da vedere come si evolveranno le discussioni e quali saranno le decisioni finali.
Foto Credits: Gazzetta.it