Il valore in crescita di Gudmundsson, un asset fondamentale per il Genoa
Nel panorama calcistico attuale, dove ogni finestra di mercato può determinare le sorti di una squadra, la figura dell’islandese Albert Gudmundsson si staglia come una colonna portante per il Genoa. Rifiutate le lusinghe della Fiorentina, che ha presentato un’offerta superiore ai venti milioni non ritenuta adeguata dal club rossoblù, il giocatore ha la possibilità di essere determinante nel cammino verso la salvezza. La sua valutazione è già schizzata a una trentina di milioni, bonus esclusi, e il suo apporto sul campo potrebbe ulteriormente incrementarne il costo.
La strategia del Genoa e l’approccio di Gilardino
Il Genoa si confronta con una doppia sfida: da un lato, conseguire la salvezza, dall’altro, prepararsi ad affrontare scelte di mercato cruciali per il futuro. La gestione di Albert Gudmundsson da parte dell’allenatore Gilardino ha mostrato risultati promettenti: liberato da “eccessivi vincoli tattici”, l’islandese ha migliorato le sue prestazioni, raggiungendo la quota di 9 gol e 2 assist. Il club, che ha già visto partire Dragusin verso il Tottenham, testa ora l’efficacia della soluzione Vitinha, ma è chiaro che il bello, per Gudmundsson e per il Genoa, “deve ancora venire”.
Interessi di mercato e la filosofia del Genoa
Mentre i gol e gli assist di Gudmundsson continuano ad accumularsi, anche l’interesse di grandi club non si fa attendere. La Juventus e l’Inter si sono mostrate interessate, con la Vecchia Signora che valuta senza ancora “affondare i colpi” e i nerazzurri che considerano l’operazione onerosa date le attuali condizioni economiche. Tuttavia, il Genoa non può permettersi di cedere i suoi pezzi pregiati a cuor leggero, a causa di un obbligo che vede il club dover chiudere il bilancio in attivo o con saldo zero tra entrate e uscite.
Un’operazione che va oltre il guadagno immediato
La cessione di Dragusin si è rivelata utile per bilanciare le finanze, ma il credito accumulato non è cumulabile, pertanto la situazione si ripresenterà nella prossima sessione di mercato. In questo contesto, l’eventuale addio di Gudmundsson, insieme ad altri giocatori ambiti come Frendrup, potrebbe risultare strategico. Tuttavia, l’amministratore delegato Blazquez sottolinea una filosofia aziendale chiara: il Genoa non pratica il trading. “Non si fa trading. Mai verrà acquistato un giocatore per rivenderlo dopo pochi mesi.” Ogni cessione deve servire a “favorire la crescita del club”, che mira all’autofinanziamento a medio termine.
La visione a lungo termine del club rossoblù
Il percorso del Genoa verso il “break even”, il pareggio di bilancio, si avvicina sempre di più, come affermato dallo stesso Blazquez. In questa ottica, la crescita del club diventa un obiettivo prioritario, tanto da rendere quasi “indolore” il futuro addio di un giocatore del calibro di Gudmundsson. La squadra si sta muovendo con oculatezza per liberarsi del “fardello del pesante debito ereditato” e, una volta completato questo lavoro, potrà dirsi compiuto il ciclo di rinascita.
Il futuro di Gudmundsson e dell’asset strategico del Genoa
Mentre il mercato estivo si avvicina, il nome di Albert Gudmundsson continuerà a essere al centro delle speculazioni. La sua permanenza fino a giugno rappresenta un’opportunità sia per il giocatore di aumentare ulteriormente il proprio valore, sia per il Genoa di sfruttare le sue prestazioni per raggiungere obiettivi sportivi immediati. Con una gestione attenta e una strategia di mercato che si proietta oltre il semplice guadagno, il Genoa si appresta a navigare le acque del calcio con una visione a lungo termine, nella quale la permanenza o la cessione di Gudmundsson giocherà un ruolo chiave.
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