Operazione della Digos a Torino: 12 misure cautelari per gli autonomi di Askatasuna
La mattinata di Torino si è aperta con un’importante operazione condotta dalla Digos nei confronti del noto centro sociale Askatasuna. A seguito degli scontri verificatisi durante le celebrazioni del Primo Maggio 2022, sono state eseguite 12 misure cautelari nei confronti degli appartenenti al gruppo autonomo. Le accuse mosse riguardano episodi di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre al lancio di oggetti che avvenne in quel turbolento giorno nel capoluogo piemontese.
Queste misure, che includono obblighi di dimora e fogli di via, colpiscono una parte degli autonomi coinvolti negli incidenti dello scorso anno. In totale, i denunciati per gli eventi del Primo Maggio ammontano a 25, tra i quali figurano esponenti di spicco del centro di corso Regina Margherita 47.
Indagini e contestazioni
Il pm Davide Pretti guida l’inchiesta che ha portato alla luce le responsabilità individuali nell’ambito degli scontri. Particolarmente significativo è il fatto che quattro delle dodici misure cautelari sono state notificate a soggetti già coinvolti e condannati per precedenti azioni di protesta, come l’assalto all’Unione industriali avvenuto nel febbraio dello stesso anno.
Le indagini hanno permesso di identificare i soggetti che, in testa allo ‘spezzone sociale’, il primo maggio dello scorso anno, hanno affrontato le forze dell’ordine in via Roma, cuore della città. Il tentativo di sfondare i cordoni di sicurezza aveva come scopo quello di raggiungere piazza San Carlo per protestare contro le posizioni sindacali e istituzionali. Durante i disordini, il gruppo di autonomi si è reso responsabile di attacchi con bastoni e bottiglie, causando il ferimento di tredici agenti.
Un centro sociale storico e le politiche di inclusione
Non è la prima volta che il centro sociale Askatasuna si trova al centro di vicende giudiziarie legate a manifestazioni pubbliche. Già nel 2019, simili episodi di violenza avevano visto protagonisti gli autonomi, che in quell’occasione aggredirono esponenti del Partito Democratico e i membri del loro servizio d’ordine. Anche in quel caso, le conseguenze legali furono significative: quattro feriti, tredici misure cautelari e quaranta denunce.
L’attuale situazione giuridica del centro Askatasuna si interseca con un interessante scenario politico locale. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha recentemente presentato un innovativo progetto di cogestione, già approvato da una delibera di giunta. Questa iniziativa mira a una legalizzazione dell’attività dello storico centro sociale, creando un ponte tra le istituzioni e le realtà autonome della città.
Il delicato equilibrio tra ordine pubblico e dialogo sociale
L’operazione di oggi mette in luce la complessa relazione tra la necessità di mantenere l’ordine pubblico e l’importanza del dialogo tra le istituzioni e le diverse anime sociali della città. Mentre da un lato si assiste a una mano tesa verso la legalizzazione e l’integrazione di un centro storico di aggregazione e protesta, dall’altro non si possono ignorare gli episodi di violenza che hanno segnato le ultime manifestazioni.
Il delicato processo di integrazione sociale, rappresentato dal progetto di cogestione, potrebbe rappresentare un modello di riferimento per altre realtà urbane. Tuttavia, la fermezza nel perseguire gli atti di violenza evidenzia la determinazione delle autorità nel garantire la sicurezza dei cittadini e degli operatori dell’ordine.
La reazione delle forze dell’ordine e dei soggetti coinvolti
La risposta delle forze dell’ordine all’escalation di violenza è stata tempestiva e mirata, sottolineando l’efficacia delle indagini condotte dalla Digos. L’identificazione e la contestazione delle responsabilità individuali nel contesto degli scontri rappresentano un segnale chiaro: nonostante il dialogo sia sempre auspicabile, non verranno tollerate azioni che violino la legalità e compromettano la pubblica sicurezza.
L’impegno della magistratura e delle forze dell’ordine nel perseguire i reati commessi in occasione di manifestazioni pubbliche è un elemento fondamentale per il mantenimento dell’ordine democratico. La comunità torinese, così come il tessuto sociale rappresentato dal centro Askatasuna, si trova ora di fronte alla sfida di conciliare le esigenze di giustizia con le opportunità di una partecipazione sociale più inclusiva e riconosciuta.
Nel contesto di un dibattito sempre più acceso sulla gestione dell’ordine pubblico e sul ruolo dei centri sociali, gli eventi di Torino rappresentano un caso emblematico. Gli sforzi congiunti di magistratura, forze dell’ordine e istituzioni locali continueranno a essere essenziali per navigare la complessità di questi temi e per costruire un futuro in cui la sicurezza e il dialogo possano coesistere in maniera costruttiva.
Foto Credits: Il Fatto Quotidiano