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Il Napoli e il puzzle difensivo: il mercato lascia De Laurentiis con dubbi
Il calciomercato invernale si è concluso lasciando nell’aria un velo di insoddisfazione per il Napoli. Si era sollevato un vento di entusiasmo quando il presidente Aurelio De Laurentiis aveva promesso rinnovamenti significativi lo scorso 16 gennaio in Arabia Saudita: «Ne prenderò certamente altri due, ma se riesco pure tre», aveva detto accogliendo i nuovi acquisti Traoré e Ngonge. Tuttavia, il finale di mercato non ha rispecchiato le aspettative preannunciate.
Il presidente non aveva nascosto le ambizioni del club: «Abbiamo capito che dopo lo scudetto vinto c’era bisogno di resettare tutto e lo stiamo facendo adesso: siamo alla ricerca di giocatori funzionali per il presente e anche per il futuro. Il Napoli ha dimostrato di saper vincere e vuole ritornare a farlo», aveva dichiarato De Laurentiis, suggerendo manovre audaci sul mercato.
Le mosse del Napoli e le mancate acquisizioni
Nonostante gli sforzi, le operazioni concluse si sono limitate all’ingaggio di Dendoncker, e alle uscite in prestito di Gaetano verso Cagliari, Zanoli alla Salernitana e Zerbin al Monza. La ricerca di un centrale difensivo di spicco, già iniziata vanamente nella scorsa estate, si è rivelata ancora infruttuosa nonostante i 25 milioni incassati dalla cessione di Elmas al Lipsia.
La difesa partenopea ha registrato soltanto l’acquisto di Mazzocchi dalla Salernitana per 3 milioni, un esterno che non colma la lacuna nel cuore della retroguardia. Le trattative con Dragusin e Theate, nonché con Nehuen Perez dell’Udinese, non hanno raggiunto una conclusione positiva, nonostante il tecnico Walter Mazzarri avesse chiarito le caratteristiche desiderate in un nuovo difensore: rapido e dotato di buone capacità tecniche.
Strategie e adattamenti tattici
Di fronte alla mancata soddisfazione delle richieste, Mazzarri ha dovuto fare affidamento su Ostigard, che, dopo le prestazioni positive contro Inter e Lazio, ha ottenuto una conferma in extremis. Inoltre, il ritorno di Natan dopo un infortunio alla spalla fornisce una nuova opzione per la sfida di domenica pomeriggio contro il Verona.
La necessità di rafforzare la difesa ha portato Mazzarri a variare gli schemi, passando al 5-4-1 e poi al 3-5-1-1, ottenendo una riduzione dei gol subiti. Tuttavia, questa cautela tattica ha avuto come contraccolpo un calo della produttività offensiva, con la squadra che ha rallentato il proprio ritmo realizzativo. La mancanza di un difensore veloce, che avrebbe garantito equilibrio anche in un contesto più offensivo, è stata avvertita pesantemente.
Le sfide future e il lavoro di Mazzarri
Ormai è chiaro che De Laurentiis dovrà fare di necessità virtù, utilizzando i giocatori a disposizione per colmare le lacune. Il tecnico azzurro è consapevole delle sfide che lo attendono e già nell’allenamento di ieri ha testato i due moduli in cui dovranno inserirsi Mazzocchi, Dendoncker, Traoré e Ngonge. Con soli quattro rinforzi, la sessione di mercato si chiude lasciando un rebus in difesa, che richiederà soluzioni creative per essere risolto.
Le attese mancate e le operazioni sfumate delineano un panorama di incertezza e di adattamento per il Napoli. Gli azzurri sono chiamati a rispondere sul campo alle difficoltà incontrate fuori, puntando su una strategia di resilienza e ingegnosità. Con una coperta difensiva ritenuta corta, la squadra dovrà dimostrare di poter superare gli ostacoli senza i pezzi mancanti del puzzle, auspicando che il lavoro tattico e la versatilità dei giocatori possano compensare le mancanze strutturali.
Foto Credits: Repubblica.it