Commemorazione e Orgoglio: La Laurea Postuma di Giulia Cecchettin
Nel rispetto e nel ricordo di un’intelligenza spenta troppo presto, l’**Università di Padova** ha tributato un omaggio solenne a Giulia Cecchettin, conferendole una **laurea postuma in Ingegneria Biomedica**. Un momento di alta emotività ha pervaso l’**aula magna**, dedicata a Galileo Galilei, testimone di un sentimento che trascende il tempo e lo spazio, in una cerimonia che ha visto la sorella Elena protagonista di un discorso toccante.
Nella sua orazione, Elena ha scelto di non focalizzarsi sul tragico destino che ha colpito Giulia, ma di celebrare piuttosto la vita e le qualità umane di sua sorella. Con parole che hanno evidenziato il calore e l’umanità di Giulia, Elena ha detto: «Ci hai sempre fatto sentire famiglia, hai creato legami. Riuscivi a trovare la via quando le strade della mia mente si confondevano. Non sai quanto io sia fiera di te».
Un Legame Indissolubile Fra Sorelle
Il dolore per la perdita si mescola all’orgoglio per i traguardi raggiunti da Giulia, una ragazza descritta come estremamente capace e versatile, che ha saputo eccellere in ambiti diversi. Elena, con voce tremante ma piena di amore, ha sottolineato la determinazione e la dolcezza di Giulia: «Ti sei laureata in Ingegneria Biomedica anche se la laurea che avresti voluto scegliere era in Lettere. Ma ce l’hai fatta comunque. Sei sempre stata così, un piccolo genietto, riuscivi bene in tutto». La commozione ha toccato ogni angolo dell’aula, in un silenzio che ascoltava, in una presenza assente che ha unito tutti in un unico abbraccio emotivo.
Un Silenzio Carico di Significati
L’intervento di Elena non ha voluto dare spazio a proclami o dibattiti sul tema scottante del **femminicidio**, lasciando tali riflessioni alle istituzioni accademiche. Invece, ha preferito condividere ricordi personali, piccole tessere di un mosaico di vita vissuta: le conversazioni tra sorelle, dapprima faccia a faccia nella loro stanza, poi a distanza, una da Vigonovo e l’altra da Vienna, ma sempre vicine nel cuore. «Ma è come se fossimo sempre accanto», ha detto, sottolineando un legame che nemmeno la distanza o la tragedia hanno potuto scalfire.
Amici e Familiari in Cerchio di Ricordo e Sostegno
Prima del discorso di Elena, amici e familiari hanno atteso con trepidazione, immersi in un clima di attesa e sostegno. Davide, un amico del corso, ha espresso il sentimento comune: «Siamo tutti qui per lei, è un momento commovente ed era doveroso ma è anche doloroso perché lei non c’è». Queste parole hanno rispecchiato il sentire di tutti i presenti, uniti nel ricordare una giovane vita interrotta.
Un Saluto Divenuto Addio
Elena, nel suo discorso, si è rivolta direttamente a Giulia, come se la sorella potesse ascoltarla, in un dialogo silenzioso che ha toccato il cuore di chi ascoltava. «Complimenti ingegnere», ha detto, con lo sguardo che andava oltre la platea, verso un “non-luogo” dove Giulia non avrebbe dovuto trovarsi a soli 22 anni. In questo non-luogo, Giulia ha ricevuto l’omaggio di una città e di un’università, un omaggio che, seppur meritato, porta con sé una nota di incolmabile tristezza.
Al di là delle Parole, il Silenzio della Memoria
La cerimonia di laurea postuma di Giulia Cecchettin si è conclusa lasciando nell’aria un senso di incompiutezza, ma anche di celebrazione per una vita che, sebbene troppo breve, è stata intensamente vissuta e amata. Le parole di Elena Cecchettin, cariche di affetto e stima, hanno risuonato come un monito a non dimenticare, a tenere vivo il ricordo di chi, come Giulia, ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di chi l’ha conosciuta.
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