![Roberto Vannacci: la rottura nel panorama politico italiano 1 20240514 231036](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/05/20240514-231036.webp)
La candidatura di Roberto Vannacci: un fenomeno di rottura nel panorama politico
È il caso di spendere qualche parola a favore di Roberto Vannacci e della sua candidatura nella Lega. In un panorama politico dominato dalle élite, Vannacci emerge come una figura controversa ma capace di dar voce a una parte della popolazione che si sente spesso ignorata. Nonostante il silenzio degli intellettuali e degli esponenti della classe dirigente, il successo del suo libro “Il mondo al contrario” testimonia un malcontento diffuso tra la gente comune.
Una distanza incolmabile tra élite e massa
Una delle verità più lampanti che emergono dal discorso di Vannacci è la distanza spaventosa tra il sentire delle persone comuni e quello delle élite. Le prime, che osano esprimere le proprie opinioni nei bar o nelle sagre, vengono spesso etichettate come razziste, omofobe o colonialiste dalle seconde, che si arrogano il diritto di definirsi moralmente superiori. Vannacci ha avuto il merito di dar fiato, con prosa decente e argomentata, a idee alternative a quelle della crème intellettuale, che non riesce a comprendere la resistenza popolare a certe imposizioni culturali.
La popolazione è assai diversa dall’idea di popolo che si sono costruiti nella loro testa alcuni esponenti della sinistra, come Schlein e compagni. Non si tratta di un popolo rassegnato a lasciarsi espropriare il cervello da lorsignori progressisti, ma di una comunità che ancora resiste e si oppone alle visioni dominanti. Questa opposizione viene spesso liquidata come indegna di essere considerata umana, ma rappresenta un segnale importante della disconnessione tra governanti e governati.
Il calcolo politico di Matteo Salvini
La scelta di Matteo Salvini di inserire Vannacci nelle liste della Lega obbedisce a un calcolo politico astuto. Salvini ha colto l’opportunità di dar voce a sentimenti diffusi tra la popolazione, sentimenti che le élite hanno tentato di marginalizzare. La sinistra dei quartieri alti non si limita ad aver colonizzato le zone ZTL, ma pretende il diritto di espropriare le convinzioni di chi ancora crede in valori tradizionali, come il matrimonio tra uomo e donna.
Questo non significa escludere altre visioni, ma piuttosto permette di mantenere un equilibrio tra le diverse sensibilità presenti nella società. La normalità, dal punto di vista statistico ed etimologico, non implica il divieto di esplorare altri percorsi ma invita al rispetto delle maggioranze. Vannacci, con il suo linguaggio diretto e le sue posizioni controcorrente, rappresenta un tentativo di riportare al centro del dibattito pubblico queste convinzioni.
La reazione dell’opinione pubblica
Vannacci, insieme con le sue convinzioni, è spesso sottoposto a trattamenti di chirurgia plastica mediatica, che lo deformano burlescamente come lo scemo del villaggio o lo mostrificano come un velociraptor che mangia trans e africani. Le critiche nei suoi confronti sono state numerose e spesso aspre, come dimostrano le parole di Pierluigi Bersani e Pierfrancesco Majorino.
Neanche io voterò Vannacci, ma riconosco il suo ruolo nel dare voce a una parte della popolazione che si sente emarginata. La sua figura appare come un salvagente di libertà per il ceto medio, che resiste alle imposizioni culturali delle élite. Questa resistenza si manifesta in piccoli gesti quotidiani, come il rifiuto di dipingere di nero Biancaneve o di allungare le gambe ai nanetti di gesso del giardino, simboli di una tradizione che non vuole essere cancellata.
Un dibattito necessario
Il dibattito intorno a Vannacci è quindi un segnale importante della tensione tra diverse visioni del mondo. Da una parte, le élite che cercano di imporre una visione progressista e inclusiva; dall’altra, una popolazione che resiste e difende valori tradizionali. Questo scontro è emblematico di una società in trasformazione, dove il dialogo tra diverse sensibilità è più che mai necessario.
La candidatura di Vannacci non rappresenta solo un fenomeno politico, ma un’occasione per riflettere su come la società italiana stia cambiando e su quali siano le vere priorità per i cittadini. In un contesto dove le élite sembrano sempre più distanti dai problemi reali della gente comune, figure come Vannacci diventano punti di riferimento per chi si sente escluso dal dibattito pubblico.
Il successo del libro “Il mondo al contrario” e la sua candidatura nella Lega dimostrano che c’è una parte della popolazione che non si riconosce nelle narrazioni dominate dalle élite. Questa parte della popolazione chiede di essere ascoltata e rappresentata, e Vannacci, con tutte le sue contraddizioni, sembra essere una delle poche voci disposte a farlo.