Tragedia a Brindisi: morte sul lavoro segna un destino familiare
Una tragedia ha colpito la città di Brindisi nella notte, quando Vincenzo Valente, un operaio di 46 anni, è deceduto mentre svolgeva lavori di manutenzione in uno zuccherificio. L’incidente è avvenuto sul nastro trasportatore che collega lo stabilimento al porto industriale di Costa Morena Est. Il dramma è stato amplificato dal fatto che, nove anni fa, il padre di Vincenzo, Cosimo Valente, era morto in un altro incidente sul lavoro.
La piccola comunità di Latiano, a circa 20 chilometri da Brindisi, è stata profondamente colpita dalla tragedia. “Erano due persone speciali unite da un drammatico destino”, è il pensiero condiviso dai residenti, che conoscevano bene la famiglia Valente. Cosimo Valente, a 65 anni, era deceduto l’11 febbraio 2015 dopo una caduta da un albero mentre effettuava lavori di potatura.
Il drammatico incidente e le reazioni delle autorità
Nella notte, il figlio Vincenzo ha subito una grave emorragia dopo che il suo braccio è stato tranciato dall’impianto in movimento. Nonostante i tentativi dei medici di rianimarlo, l’operaio è deceduto. Il corpo di Valente, dipendente di una ditta esterna, è stato recuperato dai vigili del fuoco, poiché si trovava a un’altezza di oltre 10 metri.
In attesa delle indagini, le organizzazioni territoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila hanno annunciato una giornata di sciopero per sensibilizzare sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta sull’accaduto e ha disposto il sequestro preventivo del nastro trasportatore per proseguire negli accertamenti. Le indagini sono condotte dalla polizia e dai tecnici dello Spesal dell’Asl di Brindisi, che hanno acquisito una serie di rilievi e le testimonianze degli altri operai presenti.
Statistiche allarmanti e richieste di maggiore sicurezza
Vincenzo Valente è la terza vittima dall’inizio del 2024 a Brindisi. Il primo marzo, Giuseppe Petraglia, un 40enne, è morto cadendo da un’altezza di dieci metri in un capannone della zona industriale. Meno di due settimane dopo, Gianfranco Conte, un 37enne, è deceduto nello stabilimento Jindal, travolto da un macchinario. Pochi giorni fa, alla vigilia del primo maggio, un altro operaio di 59 anni, Corrado Buttiglione, è morto in Puglia, travolto dal muletto che stava manovrando in un’azienda a Gioia del Colle.
Il sindaco di Latiano, Mino Maiorano, ha annunciato che nel giorno dei funerali di Vincenzo sarà proclamato il lutto cittadino. Il primo cittadino si unisce alle richieste dei sindacati per una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. “Ora è il momento della riflessione e del silenzio, ma non posso esimermi dal denunciare l’urgenza di porre un argine al dramma dei morti sul lavoro che fa registrare oltre mille vittime e oltre 500 mila incidenti ogni anno”, ha dichiarato Maiorano.
Un altro incidente mortale in uno stabilimento italiano
Valente non è l’unico operaio deceduto nelle ultime ore in uno stabilimento italiano. A Lanciano, nel reparto montaggio dello stabilimento Stellantis Europe di Atessa, ex Sevel, Massimo Di Florio, un 56enne, è morto a causa di un infarto. Di Florio si è improvvisamente accasciato su un carrello. Dopo l’accaduto, il restante turno di lavoro è stato annullato in comune accordo tra l’azienda e la Rsa di Fim, Uilm e Fismic nei reparti Montaggi e Logistica.
Questi incidenti evidenziano l’importanza di rafforzare le misure di sicurezza sul lavoro e di promuovere una cultura della prevenzione. Le organizzazioni sindacali continuano a lottare affinché vengano adottate politiche più severe per proteggere i lavoratori e ridurre il numero di incidenti mortali nei luoghi di lavoro.
Un destino segnato dalla tragedia
La morte di Vincenzo Valente segna un destino familiare tragico, con due generazioni colpite da incidenti sul lavoro. Questo fatto solleva interrogativi sulla sicurezza e le condizioni di lavoro nelle aziende italiane. Le indagini in corso cercheranno di chiarire le cause dell’incidente e individuare eventuali responsabilità.
Nel frattempo, la comunità di Latiano si stringe attorno alla famiglia Valente, esprimendo solidarietà e cordoglio per una perdita così dolorosa. Le parole del sindaco Maiorano e delle organizzazioni sindacali risuonano come un appello urgente a migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro, affinché tragedie come queste non debbano più ripetersi.