Tragedia a Brindisi: operaio muore nello zuccherificio
Vincenzo Valente, 46 anni, è deceduto nella notte durante un’attività di manutenzione all’interno di uno zuccherificio a Brindisi. Il drammatico incidente è avvenuto mentre l’operaio stava lavorando sul nastro trasportatore che collega lo stabilimento al porto industriale di Costa Morena Est.
Valente, dipendente di una ditta esterna, è morto a causa di una grave emorragia dopo che il suo braccio è stato tranciato dall’impianto in movimento. Nonostante i tentativi dei medici di rianimarlo, per il 46enne non c’è stato nulla da fare. Il corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco, trovandosi ad un’altezza di oltre 10 metri.
Un destino crudele per la famiglia Valente
La tragedia di Vincenzo Valente ha scosso profondamente la comunità di Latiano, a circa 20 chilometri da Brindisi, dove vive la sua famiglia. Questo drammatico incidente rievoca un altro tragico episodio avvenuto nove anni fa, quando il padre Cosimo Valente, 65 anni, perse la vita cadendo da un albero mentre effettuava lavori di potatura.
“Erano due persone speciali unite da un drammatico destino”, è il pensiero che unisce gli abitanti di Latiano, ora in lutto per la perdita di Vincenzo. Il sindaco Mino Maiorano ha annunciato che nel giorno dei funerali sarà proclamato il lutto cittadino. “Ora è il momento della riflessione e del silenzio ma – dice Maiorano – non posso esimermi dal denunciare l’urgenza di porre un argine al dramma dei morti sul lavoro.”
Indagini e sciopero per la sicurezza
La procura di Brindisi ha subito aperto un’inchiesta sull’accaduto, disponendo il sequestro preventivo del nastro trasportatore per proseguire negli accertamenti. Le indagini sono condotte dalla polizia e dai tecnici dello Spesal dell’Asl di Brindisi, che hanno acquisito rilievi e testimonianze degli altri operai presenti al momento dell’incidente.
In risposta a questo ennesimo tragico evento, le organizzazioni territoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila hanno annunciato una giornata di sciopero, sottolineando che “la sicurezza nei luoghi di lavoro costituisce un imperativo”.
Una scia di incidenti mortali
Vincenzo Valente è la terza vittima dall’inizio del 2024 a Brindisi. Il primo marzo, Giuseppe Petraglia, 40 anni, è morto cadendo da un’altezza di dieci metri in un capannone della zona industriale. Meno di due settimane dopo, Gianfranco Conte, 37 anni, è deceduto nello stabilimento Jindal, travolto da un macchinario.
Solo pochi giorni fa, alla vigilia del primo maggio, un altro operaio di 59 anni, Corrado Buttiglione, ha perso la vita a Gioia del Colle, travolto dal muletto che stava manovrando in un’azienda. Questi incidenti evidenziano una situazione critica che necessita di interventi urgenti.
Un’altra tragedia in Italia
Valente non è l’unico operaio deceduto nelle ultime ore in uno stabilimento in Italia. A Lanciano, nel reparto montaggio dello stabilimento Stellantis Europe di Atessa, ex Sevel, Massimo Di Florio, 56 anni, è morto a causa di un infarto. Il 56enne si è improvvisamente accasciato su un carrello, e dopo l’accaduto, il restante turno di lavoro è stato annullato in comune accordo tra l’azienda e la Rsa di Fim, Uilm e Fismic nei reparti Montaggi e Logistica.