![La saga di Rambo e le turbolenze dietro le quinte di 'Rambo III' 1 20240201 110854](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240201-110854.webp)
La saga di Rambo e le turbolenze dietro le quinte di ‘Rambo III’
Il fascino di un film di culto come ‘Rambo III’ non si esaurisce solamente nella narrazione di gesta eroiche e nella spettacolarità delle scene d’azione. Anche anni dopo la sua uscita, avvenuta nel lontano 1988, continua a far parlare di sé non solo per la trama avvincente ma anche per gli anecdotti di produzione che hanno accompagnato la sua realizzazione. Questa sera, gli appassionati italiani potranno rivivere le avventure di John Rambo, interpretato dal carismatico Sylvester Stallone, con la messa in onda del film su Italia 1 alle 21.16.
Il terzo capitolo della saga vede l’ex veterano di Vietnam, Rambo, ritirato in un tempio buddhista in Thailandia, in cerca di serenità e distante dalla violenza che ha caratterizzato gran parte della sua vita. Tuttavia, le circostanze lo costringeranno a tornare in azione quando riceve la notizia che il suo mentore, il colonnello Sam Trautman, interpretato da Richard Crenna, è stato rapito in Afghanistan. Aiutato da un trafficante d’armi e un ribelle afgano, Rambo si inoltrerà dietro le linee nemiche per salvare l’amico.
Problemi e licenziamenti sul set di ‘Rambo III’
Nonostante la popolarità del franchise, il percorso di realizzazione di ‘Rambo III’ non è stato privo di ostacoli. Gli spettatori potrebbero non essere a conoscenza del fatto che il film ha dovuto affrontare numerose difficoltà durante la produzione. Una delle situazioni più pericolose è accaduta all’attore protagonista Stallone, che ha rischiato la vita in una scena con un elicottero. ‘Ero estremamente vicino a una delle eliche’, ha raccontato Stallone a ScreenRant, evidenziando i rischi che a volte gli attori corrono sul set.
Ma i problemi non si sono fermati qui. Nelle prime due settimane di lavorazione, si è creato un clima di caos sul set, che ha portato a una serie di licenziamenti. Il primo a dover lasciare la produzione è stato il direttore della fotografia Ric Waite, seguito dal regista Russell Mulcahy. Quest’ultimo è stato sostituito a causa di ‘divergenze artistiche’, come riportato dal Los Angeles Times, anche se le vere motivazioni del licenziamento sembravano altre.
Sylvester Stallone e la questione dell’immagine
In una dichiarazione datata 2008 e ripresa dall’Internet Movie Data Base, Stallone ha fornito una spiegazione più dettagliata riguardo al licenziamento di Mulcahy: ‘Era incapace di assumere attori e comparse che fossero abbastanza virili e intimidatori per essere credibili come nemici di Rambo’. Questo dettaglio, secondo Stallone, era cruciale per la credibilità del film.
Tuttavia, Peter MacDonald, responsabile della seconda unità di regia e poi promosso a regista, ha fornito una visione differente degli eventi. Egli ha rivelato che Stallone, entrando sul set, ha iniziato a scartare gli attori che erano più alti di lui. ‘Ho improvvisamente realizzato che tutti quelli che venivano indicati erano tutti più alti di un metro e settantacinque’, ha precisato MacDonald. Ciò suggerisce che la vanità personale di Stallone abbia giocato un ruolo significativo nelle decisioni riguardanti il cast, al fine di mantenere la propria immagine di eroe imponente sul grande schermo.
Le ripercussioni delle decisioni di Stallone
Le scelte operate da Stallone non furono esenti da conseguenze. L’insistenza dell’attore a voler apparire come la figura dominante nel film ha inevitabilmente influito sul clima delle riprese. Oltre ai licenziamenti già menzionati, i cambiamenti hanno comportato ritardi e una riorganizzazione del cast che ha potuto influenzare il morale della troupe e l’andamento della produzione nel suo complesso.
Nonostante queste vicissitudini, ‘Rambo III’ è riuscito a superare i problemi di produzione e a consolidarsi come un’icona del genere d’azione. Il film è ancora oggi ricordato per le sue memorabili scene di combattimento e per l’intensità drammatica del suo protagonista. La resa sullo schermo, infatti, non sembra risentire delle tensioni dietro le quinte, testimoniando la capacità del cinema di trasformare anche i momenti più caotici in arte apprezzata da milioni di spettatori.
Il successo di ‘Rambo III’ e della saga nel suo complesso, evidenzia come spesso dietro ai capolavori cinematografici si celino storie di sfide e superamento di difficoltà che vanno ben oltre la finzione narrata. La proiezione di questa sera offre quindi non solo un’occasione di intrattenimento ma anche un momento di riflessione sull’impegno e sulle dinamiche che animano il mondo della settima arte.