Il Crollo di Sciences Po e le Proteste Woke: Un’Analisi di Gilles Kepel
Le recenti proteste universitarie pro-Palestina hanno scatenato un’ampia gamma di reazioni e dibattiti, coinvolgendo anche figure di spicco come il politologo francese Gilles Kepel, noto esperto di Medio Oriente. In un’intervista rilasciata, Kepel ha espresso preoccupazione per la situazione attuale delle università, in particolare per l’istituzione di Sciences Po, accusata di aver ceduto di fronte all’ideologia woke e di aver abbandonato la sua missione educativa.
Secondo Kepel, la crisi di Sciences Po non è un fenomeno isolato ma parte di un declino iniziato anni fa con la decisione di aprire l’università a studenti provenienti dalle periferie. Sebbene l’intenzione fosse lodevole, per Kepel il problema risiede nella gestione successiva, che ha visto al suo vertice figure meno legate all’ambiente accademico e più orientate verso una politica di democratizzazione e internazionalizzazione a scapito della qualità dell’istruzione.
La Reazione Occidentale alle Proteste e le Critiche di Kepel
L’esperto ha poi collegato la crisi di Sciences Po alle proteste che hanno investito anche i campus americani, sottolineando come queste manifestazioni siano spesso influenzate da ideologie politiche specifiche, come quella della France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. Kepel ha espresso particolare preoccupazione per il fatto che, a seguito degli eventi del 7 ottobre, una parte dell’Occidente sembri schierarsi con i carnefici piuttosto che con le vittime, contrariamente a quanto accaduto dopo gli attentati dell’11 settembre 2001.
La posizione degli studenti pro-Palestina, che lamentano la criminalizzazione della loro protesta e denunciano le azioni del premier israeliano Netanyahu, è stata da lui ritenuta problematica. Kepel sostiene che, ignorando il massacro del 7 ottobre e la situazione degli ostaggi nelle mani di Hamas, la protesta perde di fondamento fattuale e si carica di una dimensione puramente ideologica.
Il Concetto di ‘Jihadismo d’Atmosfera’ e le Preoccupazioni Attuali
In questa analisi del contesto attuale, Kepel ha anche richiamato la sua teoria del ‘jihadismo d’atmosfera’, sostenendo che il clima di tensione attuale, alimentato negli anni dai Fratelli Musulmani, abbia contribuito a creare un terreno fertile per episodi violenti, come gli assassinii dei professori Samuel Paty e Dominique Bernard. L’esperto esprime la speranza che tali dinamiche non vengano ulteriormente esacerbate, citando il collegamento tra Olimpiadi e causa palestinese come esempio di come eventi sportivi possano essere politicizzati.
Le riflessioni di Kepel offrono uno spunto critico sulle dinamiche attuali nelle università e sulla scena politica internazionale, evidenziando la complessità delle questioni in gioco e la difficoltà di mantenere un dibattito equilibrato e fondato sui fatti. La sua analisi mette in luce i rischi associati all’adozione acritica di ideologie politiche nelle istituzioni educative e nella società più ampia, invitando a una riflessione più profonda sugli equilibri globali e sul ruolo dell’istruzione nel promuovere un confronto costruttivo.
La situazione di Sciences Po, così come le tensioni geopolitiche attuali, rappresentano dunque un campanello d’allarme sullo stato della democrazia e della libertà di espressione nelle società occidentali. Il dibattito sollevato da Kepel pone questioni fondamentali sull’impatto delle ideologie sul sapere accademico e sulla capacità delle istituzioni di resistere a pressioni politiche e sociali, mantenendo fede ai loro principi educativi e formativi.