L’Europa si trova di fronte a una minaccia crescente che non proviene dai campi di battaglia tradizionali, ma dal cyberspazio. Nei mesi scorsi, un’ondata di attacchi informatici e di disturbi ai segnali GPS ha colpito diversi paesi dell’Unione Europea, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza e l’integrità delle infrastrutture critiche. Dietro queste azioni, secondo le autorità di Germania, Repubblica Ceca ed Estonia, ci sarebbe la mano di Mosca, in una strategia che combina hacking, disinformazione e sabotaggio.
Accuse incrociate e tensioni geopolitiche
La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, durante una visita in Australia, ha accusato apertamente la Russia di essere dietro gli attacchi hacker subiti dal Partito socialdemocratico tedesco e altre istituzioni tra il 2022 e il gennaio del 2023. Parallelamente, il ministro degli Esteri ceco Jan Lipavsky ha riferito che anche la Repubblica Ceca è stata vittima della guerra cibernetica di Putin. Questi attacchi si inseriscono in un contesto più ampio di tensioni tra la Russia e i paesi dell’UE, con le autorità estoni che additano Mosca per interferenze sui segnali GPS dei voli sul Mar Baltico.
Apt28: il gruppo hacker al centro delle accuse
Le indagini hanno portato alla luce che dietro gli attacchi informatici a Berlino e Praga ci sarebbe il gruppo di hacker russi conosciuto come Apt28 o Fancy Bear, che opererebbe sotto il controllo dei servizi di intelligence militare russi. “Oggi possiamo dire senza ambiguità che l’attacco informatico è stato compiuto da un gruppo chiamato Apt28, guidato dai servizi segreti militari della Russia”, ha dichiarato Baerbock, sottolineando la gravità e l’inaccettabilità di tali azioni, che “avranno delle conseguenze”.
La risposta europea e internazionale
Di fronte a queste sfide, l’Europa non rimane inerte. La Germania e la Repubblica Ceca, assieme all’Unione Europea, alla NATO e ai partner internazionali, hanno condannato fermamente le attività di Apt28, segnalando una crescente preoccupazione per la sicurezza delle infrastrutture critiche e la manipolazione dell’informazione. La NATO, in particolare, ha espresso la volontà di impiegare tutte le capacità necessarie per dissuadere, difendere e contrastare le minacce informatiche, valutando risposte coordinate tra gli alleati.
Le conseguenze degli attacchi e gli sforzi di difesa
Questi attacchi non solo mettono in luce la vulnerabilità delle strutture informatiche europee, ma rappresentano anche un tentativo di minare la fiducia nelle istituzioni democratiche e influenzare l’opinione pubblica. In risposta, i paesi colpiti stanno rafforzando le loro difese cibernetiche e promuovendo la cooperazione internazionale per contrastare efficacemente questa minaccia. La ministra degli Interni tedesca, Nancy Faeser, ha sottolineato l’importanza di attrezzarsi contro la manipolazione e la disinformazione, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee.
Interferenze GPS e la nuova frontiera della guerra ibrida
Parallelamente agli attacchi informatici, l’accusa da parte dell’Estonia di interferenze volontarie sui segnali GPS da parte della Russia apre un nuovo fronte nella guerra ibrida. Questi disturbi, che hanno colpito anche voli commerciali e militari, rappresentano un serio rischio per la sicurezza del traffico aereo. Anche se la Russia nega qualsiasi coinvolgimento, gli esperti rilevano una concentrazione di episodi di jamming in aree di forte presenza militare russa, evidenziando una strategia mirata a destabilizzare e intimidire i paesi confinanti.
La minaccia rappresentata dagli attacchi hacker e dalle interferenze GPS richiede una risposta coordinata e decisa da parte dell’Europa e dei suoi alleati. La sicurezza del cyberspazio e delle infrastrutture critiche è diventata un aspetto fondamentale della sicurezza nazionale e internazionale, che richiede un impegno congiunto e una vigilanza costante per proteggere i valori democratici e la stabilità geopolitica.