![Stellantis accelera l'assunzione di ingegneri a basso costo in India, Marocco e Brasile 1 20240514 183742](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/05/20240514-183742.webp)
In un contesto di crescente competitività nel settore automobilistico, Stellantis sta adottando una strategia sempre più orientata verso la riduzione dei costi, spostando parte significativa delle sue attività di progettazione in Paesi noti per la manodopera a basso costo. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il gigante franco-italiano dell’auto punta a reclutare la maggior parte dei suoi ingegneri in nazioni quali India, Marocco e Brasile, dove il costo annuo per questi professionisti si attesta intorno ai 50mila euro o persino meno, rispetto ai costi notevolmente superiori sostenuti in Paesi come Francia e Stati Uniti.
Un cambio di rotta nell’industria automobilistica
Questa mossa di Stellantis segue un trend ormai consolidato tra i grandi costruttori automobilistici, che cercano di contenere le spese per rimanere competitivi in un mercato in rapida evoluzione. In particolare, la pressione per rendere i veicoli elettrici più accessibili al grande pubblico, unita al rallentamento della domanda, spinge le aziende del settore a cercare soluzioni innovative per ridurre i costi di produzione e di sviluppo. Nel caso di Stellantis, l’obiettivo sembra essere particolarmente ambizioso: l’azienda mira a che circa due terzi dei suoi ingegneri provengano da queste aree geografiche a basso costo nel lungo termine.
Reazioni e contestazioni in Italia
L’orientamento verso una delocalizzazione delle competenze ingegneristiche ha sollevato preoccupazioni in Italia, dove Stellantis si trova ad affrontare il malcontento degli operai e incertezze legate al futuro delle produzioni locali. La situazione è particolarmente tesa nello stabilimento di Mirafiori, dove la produzione della 500 elettrica è stata interrotta per tutto il mese di maggio. In questo contesto di incertezza, Stellantis sta cercando di negoziare con il governo italiano per ottenere incentivi, presentando al contempo una sorta di ultimatum: l’introduzione di un secondo costruttore nel Paese potrebbe infatti portare alla chiusura di alcuni impianti, con gravi ripercussioni sull’occupazione e sull’indotto.
La strategia di riduzione dei costi di Stellantis
La strategia adottata da Stellantis si inserisce in una più ampia ricerca di efficienza e riduzione dei costi che caratterizza l’intero settore automobilistico. L’assunzione di ingegneri in Paesi a basso costo non solo permette di risparmiare sulle spese del personale ma apre anche a nuove prospettive di innovazione e sviluppo, grazie all’accesso a un pool di talenti diversificato. L’iniziativa, tuttavia, solleva interrogativi sul futuro del lavoro e sulla localizzazione delle competenze all’interno delle grandi multinazionali, in un equilibrio tra esigenze di mercato e responsabilità sociale.
La risposta del mercato e le prospettive future
Il piano di Stellantis di aumentare il numero di ingegneri nei Paesi a basso costo rappresenta una sfida ma anche un’opportunità per il gruppo. Da un lato, questa mossa può contribuire a migliorare la competitività dell’azienda, offrendo veicoli più abbordabili per i consumatori. Dall’altro, suscita domande sulla sostenibilità di tale modello nel lungo termine, soprattutto in relazione alla qualità del lavoro e all’impatto sulle comunità locali in Italia e negli altri Paesi tradizionalmente legati alla produzione automobilistica. La direzione intrapresa da Stellantis, con la sua enfasi sulla riduzione dei costi e sull’innovazione, sarà quindi cruciale per definire le dinamiche future del settore.
Nonostante le controversie e le sfide poste da questa strategia, il successo di Stellantis nel ridurre i costi attraverso l’assunzione di ingegneri in Paesi a basso costo sarà determinato dalla capacità dell’azienda di bilanciare efficacemente riduzione dei costi ed eccellenza nella progettazione. La situazione in Italia, con le negoziazioni in corso per gli incentivi e il rischio di chiusura di stabilimenti, rimane un punto focale da monitorare, riflettendo le tensioni tra le esigenze di un’economia globalizzata e le realtà locali delle comunità che dipendono dalla presenza storica dell’industria automobilistica.