![Scandalo dell'adulterazione del latte: operazione svelata nelle Marche 1 20240514 165954](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240514-165954.webp)
Scandalo nel settore lattiero: adulterazione del latte scoperta nelle Marche
Un’operazione senza precedenti ha messo in luce pratiche illegali in un caseificio marchigiano, dove è stata scoperta l’adulterazione di prodotti lattiero-caseari tramite l’uso di soda caustica e acqua ossigenata. Queste sostanze, utilizzate per mascherare il cattivo stato di conservazione del latte, sono state individuate durante un’indagine condotta dai carabinieri dei Nas di Ancona e dagli ispettori dell’ICQRF, l’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari.
L’indagine, che ha portato al sequestro di ingenti quantità di latte e prodotti lattiero-caseari, è stata avviata presso il caseificio Fattorie Marchigiane di Colli al Metauro, in provincia di Pesaro, parte del Gruppo Trevalli Cooperlat. La procura di Pesaro ha disposto perquisizioni e sequestri a carico di dieci persone e tre società, rivelando così un fenomeno di adulterazione allarmante nel settore.
Dettagli sull’operazione e sostanze pericolose
Il blitz è avvenuto il 22 aprile e ha visto l’impiego di oltre 60 ufficiali di polizia giudiziaria. Nel corso dell’operazione, sono state sequestrate circa 90 tonnellate di latte e 110 tonnellate di prodotti derivati, oltre a 2,5 tonnellate di sostanze adulteranti. Il valore complessivo dei beni sequestrati si aggira intorno agli 800 mila euro, una cifra che sottolinea la gravità dell’operazione.
Le indagini hanno evidenziato come la soda caustica e l’acqua ossigenata fossero impiegate per interrompere il processo naturale di acidificazione del latte, alterando così le sue caratteristiche per mascherarne il deterioramento. Sebbene queste sostanze tendano a volatilizzarsi o diventare difficilmente rilevabili dopo un certo periodo, il loro uso prolungato può rappresentare un serio rischio per la salute dei consumatori.
Un fenomeno di vasta portata
L’operazione ha messo in luce non solo le pratiche illecite di un singolo caseificio ma ha anche sollevato interrogativi sulla possibile estensione di tali pratiche in altri ambiti del settore lattiero-caseario. La collaborazione tra i carabinieri dei Nas, gli ispettori dell’ICQRF, l’ARPAM (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Marche) e l’AST (Azienda Sanitaria Territoriale) è stata fondamentale per l’efficacia dell’operazione.
Le autorità hanno posto sotto sequestro non solo il latte e i prodotti finiti ma anche celle frigo, vani di conservazione e bancali contenenti prodotti scaduti, oltre alle sostanze utilizzate per l’adulterazione. I locali di produzione, i laboratori e i magazzini sono stati accuratamente perquisiti, e sono stati sequestrati documenti importanti che gettano luce sui rapporti tra le Fattorie Marchigiane e la casa madre.
Implicazioni per il settore e la sicurezza alimentare
Questo scandalo ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla sicurezza alimentare e alla trasparenza nel settore lattiero-caseario. Le pratiche di adulterazione non solo mettono a rischio la salute dei consumatori ma minano anche la fiducia nel sistema produttivo alimentare. Le autorità sanitarie e di controllo sono ora chiamate a un’azione decisiva per prevenire ulteriori casi di frode alimentare e per garantire che i consumatori possano affidarsi alla qualità e alla sicurezza dei prodotti acquistati.
La scoperta di questi metodi di adulterazione nel caseificio marchigiano rappresenta un campanello d’allarme per il settore, sottolineando la necessità di rafforzare i controlli e di promuovere una maggiore trasparenza e integrità. In risposta allo scandalo, è probabile che verranno adottate misure più stringenti per il monitoraggio e la verifica dei processi produttivi nel settore lattiero-caseario, con l’obiettivo di tutelare la salute pubblica e di ristabilire la fiducia dei consumatori nei prodotti alimentari italiani.