![Papa Francesco a Venezia: messaggio di speranza e inclusione tra detenute, giovani e artisti 1 20240514 164947](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240514-164947.webp)
Venezia, Papa Francesco tra detenute, giovani e artisti: un messaggio di speranza e inclusione
In una Venezia descritta come simbolo di bellezza e fragilità, Papa Francesco ha portato un messaggio di speranza, inclusione e rigenerazione. La sua visita nella città lagunare si è articolata in incontri significativi che hanno toccato le vite delle detenute del carcere della Giudecca, dei giovani delle diocesi del Triveneto e degli artisti partecipanti alla Biennale.
Al carcere della Giudecca, il Pontefice ha rivolto parole di grande umanità e vicinanza alle detenute, esortando a non “isolare la dignità” ma a promuoverla attraverso il rispetto reciproco e la cura di talenti e capacità. “È fondamentale che anche il sistema carcerario offra ai detenuti e alle detenute strumenti e spazi di crescita umana, spirituale, culturale e professionale”, ha sottolineato, invitando a una visione del carcere come luogo di rinascita.
Un incontro di donazione reciproca
Il Papa ha poi descritto l’incontro con le detenute come un momento di ricchezza condivisa, dove ogni persona, attraverso la propria unicità, ha qualcosa da dare e da ricevere. “Non dimentichiamo che tutti abbiamo errori di cui farci perdonare e ferite da curare”, ha detto Francesco, enfatizzando la capacità di ognuno di diventare portatore di guarigione e rinascita.
Nel suo dialogo con gli artisti, Papa Francesco ha ribadito l’importanza dell’arte come città rifugio, capace di creare forme di appartenenza umana che riconoscono, includono, proteggono e abbracciano tutti, specialmente gli ultimi. Ha esortato l’arte a fare rete contro le antinomie insensate che dominano il mondo, come il razzismo, la xenofobia e la disuguaglianza.
La gioventù, Venezia e il futuro
Parlando ai giovani delle diocesi del Triveneto, il Pontefice ha lanciato un appello all’azione e alla speranza. “Alzarsi da terra, perché siamo fatti per il Cielo”, ha esortato, invitandoli a superare le tristezze e le inerzie opprimenti per guardare al futuro con fiducia. Il richiamo a una vita attiva, lontana dall’isolamento digitale, si è unito all’incoraggiamento a essere creatori di bellezza e novità, seguendo uno stile di gratuità che contraddistingue i veri rivoluzionari.
Il legame tra Venezia, con la sua incantevole bellezza e le problematiche che la minacciano, e l’appello alla cura e alla solidarietà ha trovato risalto anche nella messa celebrata in Piazza San Marco. Qui, il Papa ha sottolineato la responsabilità di portare i frutti del Vangelo nella realtà quotidiana, promuovendo giustizia, pace e cura vicendevole.
Un segno concreto di solidarietà
La visita si è conclusa con l’annuncio di un’iniziativa concreta voluta dalla Chiesa di Venezia: la disposizione di otto minialloggi per donne in cerca di reinserimento sociale. Un gesto che sottolinea l’importanza del sostegno alle persone fragili e la volontà di creare comunità accoglienti e inclusive, in linea con il messaggio di fraternità portato da Papa Francesco.
In questo contesto di riflessione e azione, la figura di Venezia emerge come metafora di un’umanità splendida e delicata, che necessita di cure e attenzioni per preservare la propria bellezza e integrità. L’invito a remare con costanza controcorrente, a essere portatori di speranza e costruttori di un futuro migliore, si rivolge non solo ai veneziani ma a tutti noi, chiamati a essere custodi attenti della nostra comune casa e della nostra umanità.
La visita di Papa Francesco a Venezia si configura, dunque, come un vivido richiamo all’importanza della solidarietà, del rispetto per ogni individuo e della cura per il creato, messaggi universali che trovano nella città lagunare un simbolismo particolarmente eloquente.