Ladri in azione a Casa Cervi: rubato l’incasso del 25 Aprile
Un furto che ha scosso profondamente la comunità di Casa Cervi, cuore pulsante della memoria antifascista in Italia, ha gettato un’ombra sulla celebrazione della Festa della Liberazione. Nella giornata del 25 Aprile, mentre l’Italia celebrava la sua libertà, ignoti malviventi hanno sottratto l’intero incasso dell’evento organizzato dall’Istituto Alcide Cervi, un gesto che ha provocato non solo una perdita economica ma anche un profondo dolore morale. “L’aggressione fortunatamente non ha avuto gravi conseguenze sulle persone, ma in pochissimi secondi è andato in fumo buona parte del ricavato di uno splendido 25 Aprile, il lavoro di tantissimi volontari, dei collaboratori di Casa Cervi, e l’entusiasmo di un pubblico partecipe e generoso”, ha dichiarato l’Istituto in una nota ufficiale.
La presidente dell’Istituto, Albertina Soliani, ha espresso il suo sdegno per l’accaduto, sottolineando come questo atto di violenza rappresenti un “uno schiaffo a tutto il popolo di Casa Cervi”. Ha ricordato, inoltre, come quest’area sia stata storicamente un bersaglio: “80 anni fa incendiata dai fascisti, oggi bersaglio di questa aggressione”. Queste parole non solo rievocano il passato di resistenza del luogo ma accentuano anche la gravità dell’attuale violazione.
Indagini in corso e solidarietà della comunità
Le indagini sul furto sono state avviate immediatamente, con i carabinieri che hanno iniziato le loro ricerche nella serata di giovedì. L’Istituto ha comunicato di essere in “costante contatto con le forze dell’ordine e i sindaci del territorio”, evidenziando come, nonostante l’accaduto, la solidarietà ricevuta sia stata ampia e significativa. Tanti cittadini e volontari hanno infatti espresso il loro sostegno per Casa Cervi, rimanendo vicini sia al significato profondo del 25 Aprile sia all’istituzione stessa.
La reazione non si è fatta attendere nemmeno dall’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, la cui voce si è unita al coro di condanna dell’accaduto. Il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, ha espresso “massima e appassionata solidarietà a Casa Cervi, all’Istituto Alcide Cervi, alla sua presidente Albertina Soliani, nonché nostra vice presidente nazionale, e al personale aggredito”. Pagliarulo ha inoltre definito il furto un “fatto gravissimo”, auspicando un’azione rapida delle forze dell’ordine per “l’immediata individuazione degli autori e la loro assicurazione alla giustizia”.
Casa Cervi: un simbolo da difendere
Casa Cervi non è soltanto un luogo fisico, ma rappresenta un importante simbolo di lotta e resistenza antifascista. Il furto dell’incasso del 25 Aprile, oltre a rappresentare un danno materiale, colpisce al cuore l’identità e il significato di questa istituzione. La reazione della comunità e delle istituzioni dimostra, tuttavia, un forte attaccamento ai valori di libertà e giustizia che Casa Cervi continua a promuovere.
Il presidente Pagliarulo, concludendo il suo intervento, ha ribadito l’importanza di Casa Cervi come “luogo fondamentale per la memoria e la cultura antifascista”. La determinazione espressa da tutte le parti coinvolte nel condannare l’accaduto e nel sostenere l’Istituto Alcide Cervi sottolinea un impegno comune nel non permettere che atti di violenza possano minare i principi di democrazia e di resistenza che Casa Cervi incarna.
L’episodio del furto, quindi, non ha soltanto messo in luce la vulnerabilità di luoghi simbolici come Casa Cervi di fronte ad atti criminali, ma ha anche rafforzato il senso di comunità e di solidarietà che lega le persone impegnate nella difesa dei valori antifascisti e della memoria storica. La risposta collettiva a questo evento negativo offre una testimonianza potente del valore che la società italiana continua a attribuire alla sua storia di resistenza.