Genova celebra il 25 aprile: una festa di memoria e impegno civile
Il 25 aprile a Genova si rinnova con una partecipazione vasta e simbolica, testimoniando la vitalità di una memoria che non vuole sbiadire nel tempo. Tra le vie della città, migliaia di persone hanno sfilato in un corteo che ha visto protagonista un’ospite d’eccezione: Guglielma Bertini, nota come Partigiana Gianna, a 103 anni ha deciso di partecipare per la prima volta, spinta dal desiderio di lanciare un messaggio ai giovani, in un’epoca in cui il rischio di nuovi conflitti sembra all’orizzonte.
Un’eredità di coraggio: l’insurrezione di Genova
La celebrazione ha offerto l’occasione per ricordare l’atto di coraggio che caratterizzò Genova nel 1945, quando la città, attraverso un’insurrezione pianificata e coraggiosa, si liberò dal giogo nazifascista senza attendere l’arrivo delle truppe alleate. Questo episodio, definito ‘insurrezione modello’, rimane un esempio unico di resistenza civile e militare, che ha visto la città pagare un prezzo alto in termini di vite umane, ma che ha anche restituito alla comunità un senso di dignità e libertà.
Contestazioni e solidarietà: il tessuto sociale di Genova
Le celebrazioni sono state, come ormai tradizione, anche momento di contestazione politica, con fischi rivolti a figure istituzionali come il sindaco Marco Bucci e il presidente della Regione Giovanni Toti. Queste manifestazioni di dissenso, tuttavia, si inseriscono in un contesto più ampio di riflessione su cosa significhi oggi resistere e lottare per i propri ideali, in un mondo che sembra sempre più polarizzato.
Il significato del 25 aprile nella voce dei testimoni
Tra le voci più significative del corteo, quella di Gilberto Salmoni, a 96 anni uno dei pochi superstiti dei campi di sterminio ancora in vita, che ha sottolineato l’importanza di continuare a celebrare il 25 aprile, ‘oggi più che mai’. La sua presenza, così come quella della partigiana Gianna, rappresenta un ponte tra le generazioni, un monito a non dimenticare le atrocità del passato ma anche una speranza verso la costruzione di un futuro di pace.
La Costituzione e l’antifascismo: parole dal cuore della politica
Le parole del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, hanno ricordato il fondamento antifascista della Costituzione italiana, sottolineando come il 25 aprile debba essere una festa che unisce, al di là delle appartenenze politiche. Il suo richiamo a un’unità basata sui valori della democrazia e della libertà è un invito a guardare al futuro con responsabilità, per onorare il sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà dell’Italia.
In una Genova medaglia d’oro per la Resistenza, il 25 aprile si riconferma non solo come una giornata di memoria, ma anche come un’occasione di riflessione attiva sui valori di libertà, resistenza e coesione sociale. L’eco delle parole di Partigiana Gianna, di Gilberto Salmoni e delle autorità si fonde con il rumore dei passi di migliaia di cittadini, in una marcia che, oltre a ricordare il passato, indica una direzione per il futuro: quella di un impegno costante verso la giustizia, la pace e la democrazia.
La memoria del 25 aprile a Genova si carica così di un significato che va oltre la commemorazione: diventa un appello a non cedere di fronte alle difficoltà del presente, mantenendo vivo l’impegno per un mondo più giusto, in cui la libertà e i diritti umani siano valori inalienabili e condivisi.