Il 25 Aprile e l’appello a Mattarella: un giorno di memoria e attesa di giustizia
Nel cuore dell’Italia, a Civitella, si rinnova la memoria di uno dei più tragici episodi della nostra storia recente, con un appello vibrante al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. La commemorazione del 25 Aprile, giorno dedicato alla Liberazione dell’Italia dal giogo nazifascista, si carica di un significato profondo, tessuto di ricordi dolorosi e di speranze di giustizia. Cipriano Bonichi, portavoce dei parenti delle vittime della strage nazista che insanguinò il piccolo centro dell’aretino, ha esternato il bisogno impellente di un risarcimento, ancora ostacolato da questioni legali legate alla prescrizione.
La presenza annunciata del presidente Mattarella a Civitella, dopo la cerimonia a Roma all’Altare della Patria, accende speranze e aspettative. L’appello di Bonichi, che ha trovato forma in una lettera indirizzata al Capo dello Stato, è una richiesta di accelerazione nella risoluzione del contenzioso che vede coinvolti 170 eredi delle vittime, in lotta per un risarcimento che ammonta a 103 milioni di euro. “Spero possa affrettare il percorso per il risarcimento, che spero ci spetti e che arrivi… prima che ci portino via con i piedi in avanti”, ha dichiarato Bonichi, dando voce al sentimento di attesa e speranza che pervade i familiari degli assassinati.
Firenze celebra la Liberazione con memoria e impegno civile
Le commemorazioni del 25 Aprile si estendono oltre i confini di Civitella, raggiungendo il cuore della Toscana, a Firenze, dove le celebrazioni prendono il via in piazza dell’Unità d’Italia con la deposizione della corona ai caduti. Un momento alto della giornata sarà la cerimonia in piazza della Signoria, dove si terrà una lettura corale guidata dall’attore Stefano Massini, del monologo dello scrittore Antonio Scurati, recentemente al centro di polemiche per una censura da parte della Rai.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni, ricordando che il 25 Aprile è un simbolo di unità nazionale fondato sui valori della Costituzione e dell’antifascismo. Quest’anno, inoltre, si celebra l’ottantesimo anniversario della Liberazione di Firenze, un evento che sottolinea ulteriormente il profondo legame tra la città e la lotta per la libertà.
La Resistenza come fondamento di valori condivisi
Il dibattito sul significato e sull’eredità del 25 Aprile si arricchisce del contributo di storici e intellettuali, tra cui Alessandro Barbero, che ha portato la sua conoscenza presso la Nuovo Pignone di Firenze, parlando ai lavoratori degli scioperi del marzo 1944. Questi eventi non solo furono fondamentali per l’insurrezione che avrebbe liberato la città l’11 agosto, ma rappresentano anche oggi un esempio di coraggio e di impegno civico.
Vannino Chiti, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza, ha ribadito che la celebrazione del 25 Aprile deve essere un impegno comune, che parta dai valori della Costituzione, ispirati dalla Resistenza e dall’antifascismo. Questi principi, oggi come allora, rappresentano un fondamento solido per l’unità e l’identità nazionale, in un contesto che sembra sempre più caratterizzato da divisioni e conflitti.
La scelta di dedicare al 25 Aprile non solo una giornata di memoria, ma anche un momento di riflessione sull’attualità dei valori della Resistenza, sottolinea la continua rilevanza di questo anniversario. Tra appelli alla giustizia, celebrazioni e dibattiti, l’Italia rinnova il suo impegno a non dimenticare, a lottare per i diritti e a costruire un futuro fondato sulla memoria del passato.