Il 25 aprile rappresenta una data fondamentale nel calendario italiano, non solo come anniversario della Liberazione dal nazifascismo ma anche come momento di riflessione e mobilitazione contro le emergenze politiche e sociali contemporanee. Quest’anno, l’eco della Resistenza si intreccia con la lotta contro le derive autoritarie in Italia e in Europa, e il grido di pace si fa più forte di fronte ai conflitti che insanguinano il mondo, dalla guerra in Ucraina alla tragica situazione in Gaza.
Un appello alla pace e alla resistenza
La celebrazione del 25 aprile si carica di un significato particolarmente pregnante in un’epoca in cui le destre estreme sembrano mettere in discussione diritti e principi fondamentali, considerati fino a poco tempo fa inalienabili. In tale contesto, la festa della Liberazione diventa una manifestazione pacifista, che richiama l’attenzione sulla necessità di una soluzione negoziale al conflitto in Ucraina e sulla urgente necessità di porre fine alla ‘carneficina’ perpetrata da Israele a Gaza. È un invito a non restare indifferenti di fronte all’escalation di violenza e alla sofferenza dei popoli coinvolti, in coerenza con i valori di pace e solidarietà che hanno animato la lotta di liberazione dal fascismo.
La memoria storica e l’attualità politica
La riflessione sul 25 aprile si estende alla critica delle posizioni di una destra italiana che sembra a disagio di fronte al ricordo della Resistenza, non solo per ragioni contingenti ma per una storia di lungo corso che vede il fascismo come un’eredità non completamente esorcizzata. La continuità tra il regime e la Repubblica, la sopravvivenza di figure e simboli del fascismo nel dopoguerra, rappresentano sfide ancora aperte per la democrazia italiana. La presenza al governo di eredi politici del fascismo, sottolineata dall’utilizzo di simboli quali la fiamma tricolore, pone interrogativi profondi sulle radici culturali e politiche che alimentano certe posizioni autoritarie oggi.
Una lotta contro le disuguaglianze e le ingiustizie
La resistenza contemporanea, ispirata dai valori del 25 aprile, si articola inoltre nella lotta contro le politiche che generano disuguaglianza, esclusione e sofferenza. Dalla critica alle condizioni disumane nei centri di detenzione amministrativa alle denunce contro le politiche di austerità, dal rifiuto dell’egoismo territoriale alla difesa dei servizi pubblici essenziali come scuola e sanità, il fronte di opposizione si allarga. È una resistenza che si esprime nel rifiuto delle torture legalizzate, nella condanna della violenza carceraria, nell’opposizione ai legami con regimi autocratici, nella lotta all’impoverimento e alla precarizzazione del lavoro. Tutte battaglie che trovano nella ricorrenza del 25 aprile non solo un momento di memoria, ma un’occasione di impegno attivo e di mobilitazione.
Il significato del 25 aprile oggi
Quindi, il 25 aprile non è semplicemente una ricorrenza storica, ma diventa una ‘chiamata all’impegno’, un momento di riflessione sulla coerenza delle proprie azioni con i valori della Resistenza. È una ‘sfida’ e un ‘richiamo’ a non dimenticare che la libertà e la giustizia sono conquiste mai definitivamente acquisite, ma sempre da difendere e promuovere. La partecipazione alla celebrazione della Liberazione, in questo senso, si trasforma in un atto di responsabilità civile, in un impegno a non considerare la Liberazione solo come un evento del passato, ma come un orizzonte di senso per le lotte presenti e future.
Il 25 aprile si conferma così un appuntamento di grande rilevanza, capace di unire memoria storica e impegno politico, riflessione sul passato e azione nel presente. Una data che, oltre a commemorare la liberazione dell’Italia dal fascismo, invita a considerare i valori di libertà, uguaglianza e solidarietà come principi attivi e vivi, da difendere ogni giorno contro le minacce dell’indifferenza, dell’ingiustizia e della violenza.