La Dichiarazione di New York: una svolta nella percezione della coscienza animale
Il mondo scientifico si trova dinanzi a una svolta epocale con la pubblicazione della “Dichiarazione di New York sulla coscienza animale”, un manifesto che mira a riformulare il modo in cui l’umanità percepisce e tratta gli altri esseri viventi. Questo documento, frutto del lavoro congiunto di decine di scienziati, è stato presentato il 19 aprile 2024 presso un’importante università newyorkese, segnando una tappa fondamentale nel dibattito sull’esperienza cosciente degli animali.
Contrariamente a quanto si riteneva in passato, la coscienza non è più considerata un’esclusiva di mammiferi e uccelli. Le ricerche citate nella dichiarazione dimostrano che anche altre specie, compresi i vertebrati come rettili, anfibi e pesci, e addirittura gli invertebrati quali i crostacei, i molluschi cefalopodi e gli insetti, possono avere esperienze coscienti, tra cui dolore, gioia, e curiosità. Questo cambio di paradigma ci interpella profondamente sulle pratiche di allevamento, caccia, macellazione e cottura degli animali.
La sentienza degli animali e il suo impatto sulla società
Il Regno Unito, nel 2021, ha riconosciuto ufficialmente crostacei e molluschi cefalopodi come “esseri senzienti”, aprendo la strada a una nuova concezione etica nei loro confronti. Questa decisione, basata su solidi risultati scientifici, ha messo in luce la necessità di trattare questi animali con maggiore umanità, abolendo pratiche crude come l’immersione in acqua bollente senza previa storditura. La Dichiarazione di New York si inserisce in questo contesto, enfatizzando la responsabilità umana di considerare la possibilità di esperienza cosciente in tutti gli animali nelle pratiche che li riguardano.
Studi recenti hanno evidenziato comportamenti che suggeriscono una forma di coscienza negli animali meno studiati. Ad esempio, i polpi evitano luoghi in cui hanno avuto esperienze dolorose e rispondono positivamente agli anestetici; i gamberi, sottoposti a stress, mostrano benefici dall’uso di farmaci ansiolitici; e i pesci labridi pulitori superano test che dimostrano una forma di auto-riconoscimento. Queste ricerche non solo ampliano il nostro orizzonte conoscitivo ma sollevano interrogativi etici urgenti.
Implicazioni etiche e cambiamenti nelle pratiche umane
La consapevolezza della sentienza animale comporta profonde implicazioni per le pratiche umane. La caccia di specie come delfini e balene, ad esempio, è stata severamente limitata o vietata in molte parti del mondo, e alcuni Stati del Pacifico hanno addirittura riconosciuto i cetacei come “persone giuridiche”. Questi progressi sono esempi di come la società sta iniziando a riconoscere e rispettare la coscienza e la sentienza animale, ma molto resta ancora da fare soprattutto per gli animali meno “carismatici”.
La Dichiarazione di New York sottolinea che, di fronte alla possibilità realistica di esperienza cosciente in un animale, è irresponsabile ignorare tale possibilità nelle decisioni che li riguardano. Jonathan Birch, docente presso la London School of Economics e tra i primi firmatari del documento, afferma: “Una volta riconosciuti gli animali come senzienti, il concetto di macellazione umana inizia ad avere importanza. È necessario assicurarsi che i metodi utilizzati su di essi siano umani”. La dichiarazione mira dunque a stimolare una riflessione globale sulle pratiche di trattamento degli animali, invitando a un approccio più etico e consapevole.
La ricerca scientifica come catalizzatore di cambiamento
La Dichiarazione di New York si basa su una vasta gamma di studi che, negli ultimi dieci anni, hanno rivoluzionato la nostra comprensione della coscienza animale. Queste ricerche non solo hanno fornito la base empirica per il documento ma hanno anche aperto nuovi orizzonti nel campo della etologia e della neuroscienza. La capacità di alcuni animali di ricordare eventi specifici, di mostrare curiosità verso nuovi oggetti o di giocare per puro divertimento, come dimostrato dagli studi sui bombi, rappresenta un invito a riconsiderare il nostro rapporto con il mondo animale.
Gli autori della dichiarazione evidenziano la necessità di un approccio basato sul rischio per il benessere animale, sottolineando l’importanza di utilizzare prove concrete per informare le nostre decisioni. Con la crescente evidenza della coscienza animale, è imperativo che la società adotti pratiche più etiche e sostenibili nel trattamento degli animali. La Dichiarazione di New York, in questo senso, non solo segna un punto di svolta nella scienza della cognizione animale ma invita anche a una profonda riflessione etica sul posto degli animali nel nostro mondo.