Approvazione del DEF: tra critiche al Superbonus e difesa dei redditi bassi
Nel corso di una giornata definita cruciale per l’approvazione del Documento di Economia e Finanza (DEF), le Aule di Camera e Senato hanno dato il loro assenso alla risoluzione di maggioranza. Un momento importante che ha visto il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, esprimersi con franchezza su diversi temi caldi, tra cui il discusso Superbonus e la politica fiscale del governo. La risoluzione ha ottenuto 197 voti a favore, 126 contrari e 3 astenuti alla Camera, mentre al Senato ha registrato 96 sì, 66 no e 2 astenuti.
Il Ministro Giorgetti ha colto l’occasione per sottolineare l’approccio del governo, incentrato sull’investimento sul lavoro a discapito dei sussidi e su una politica fiscale pensata per la tutela dei redditi più bassi. Uno dei punti più discussi è stato il Patto di Stabilità, su cui l’Eurocamera ha dato il suo via libera. Giorgetti ha ammesso che si tratta di un compromesso, diverso dalla proposta da lui avanzata in sede europea, ma ha comunque evidenziato come rappresenti un progresso rispetto alle precedenti regole di bilancio.
Il dibattito sul Superbonus e la visione del governo
Nel dettaglio della sua replica, il Ministro ha riservato un approfondimento critico al Superbonus, descrivendolo come un “mostro” che ha compromesso la finanza pubblica, sia nel presente che nel futuro. “I bonus edilizi hanno sì contribuito al rinnovamento del patrimonio edilizio”, ha dichiarato Giorgetti, “ma la misura del 110%, con sconto e cessione, ha creato problemi significativi”. La sua analisi non si è fermata qui: ha infatti messo in luce il dilemma tra finanziare misure come il Superbonus e allocare risorse in settori vitali quali sanità, scuola e cultura.
Le parole del Ministro risuonano come una critica non solo alla gestione del Superbonus ma più in generale a un certo tipo di politica economica. Giorgetti ha infatti contrapposto al modello basato su “lassismo, sussidi e debito” quello che a suo dire ha reso grande l’Italia nel dopoguerra, fondato su “sacrificio, investimento e lavoro”. Questa visione si allontana decisamente dall’approccio “Lsd” citato dal Ministro, proponendo un ritorno a valori di responsabilità e impegno economico.
Le reazioni politiche e le prospettive future
La dichiarazione di Giorgetti ha trovato riscontro nelle parole di Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha ribadito l’importanza dell’investimento sul lavoro rispetto ai sussidi e ha sottolineato l’impegno del governo a proteggere i redditi più bassi. La discussione sul DEF e sulle politiche economiche adottate dall’attuale esecutivo apre a riflessioni più ampie sul bilanciamento tra crescita, equità fiscale e sostenibilità delle finanze pubbliche.
Il percorso del DEF attraverso le Aule di Camera e Senato segna un momento significativo per l’attuale legislatura, evidenziando le linee guida e le priorità dell’esecutivo in termini di politica economica. La difesa dei redditi più bassi, il dibattito sul Superbonus e le considerazioni sul Patto di Stabilità delineano un quadro di azione governativa che cerca di navigare tra le esigenze di crescita economica e la necessità di una maggiore equità sociale. Il confronto sulle misure adottate e le strategie future rimane aperto, con un occhio attento alle reazioni del mercato, delle istituzioni europee e dell’opinione pubblica.