![Il rinnovamento dell'esecutivo pugliese tra critiche e aspettative: un equilibrio delicato 1 20240424 154503 2](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240424-154503-2.webp)
Il nuovo esecutivo pugliese: tra rinnovamento e polemiche
Dopo giorni di intense consultazioni, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha annunciato un rinnovo parziale della sua squadra di governo, introducendo tre nuovi assessori. Una mossa che ha scatenato reazioni contrastanti all’interno dell’arco politico regionale, evidenziando fratture e malcontenti. La novità di maggior rilievo è l’istituzione dell’Assessorato alla Legalità e alla Cultura, affidato a Viviana Matrangola, figura di spicco nell’ambito dell’antimafia e attivista di Libera, nonché figlia di Renata Fonte.
La scelta di Matrangola, premiata con il Premio Borsellino per il suo impegno contro la mafia, sembrava puntare a un forte segnale di cambiamento e impegno nella lotta alla criminalità organizzata. Tuttavia, la nomina ha sollevato perplessità in alcuni settori, soprattutto per le critiche mosse da Libera Puglia, che ha voluto sottolineare la natura ‘apartitica’ dell’associazione, distanziandosi dalla decisione dell’attivista.
Le reazioni del mondo politico e associativo
Il rimpasto ha visto anche l’ingresso di Serena Triggiani all’Ambiente e di Debora Ciliento ai Trasporti, mentre importanti deleghe come la Sanità e il Welfare rimarranno direttamente in capo al presidente Emiliano. Questo aggiornamento della giunta non ha placato gli animi all’interno della coalizione di governo, con Sinistra Italiana che ha apertamente criticato la mancata inclusione di un proprio rappresentante, definendo l’operazione una ‘farsa’.
Non meno critica è stata la posizione espressa dal Movimento 5 Stelle, che attraverso il suo portavoce Marco Galante, ha manifestato insoddisfazione per le modalità del rinnovamento. La mano tesa verso il M5S, infatti, non ha sortito l’effetto desiderato di un pieno reintegro del partito nella maggioranza, lasciando aperte questioni irrisolte.
Un equilibrio precario
La decisione di mantenere invariata gran parte della squadra ha suscitato interrogativi sulla reale portata del rinnovamento voluto da Emiliano. L’esclusione di Maraschio dall’ambiente, in particolare, ha evidenziato una crepa già esistente con Sinistra Italiana, accelerando l’erosione di un rapporto politico già messo a dura prova da precedenti decisioni.
La tensione tra Emiliano e alcune componenti della sua maggioranza non è una novità, come testimoniato dalle parole di Nicola Bavaro di Sinistra Italiana, che ha ricostruito una cronologia di scelte e azioni che hanno gradualmente allontanato il partito dall’esecutivo regionale. Questo contesto di sfiducia reciproca si intreccia con le aspettative deluse di chi, all’interno della coalizione, sperava in un vero e proprio rilancio dell’azione di governo.
La sfida della legalità e il futuro politico pugliese
Al centro delle polemiche, la figura di Viviana Matrangola rappresenta un simbolo ambivalente. Da un lato, è portatrice di un forte impegno civile e di una storia personale e familiare profondamente legata alla lotta contro la mafia. Dall’altro, la sua nomina ha risvegliato vecchie e nuove tensioni politiche, evidenziando quanto il percorso verso la trasparenza e la legalità sia ancora irto di ostacoli e controversie.
La reazione di don Angelo Cassano, referente regionale di Libera, che ha parlato di ‘operazione di facciata’, sottolinea ulteriormente la complessità di trasferire l’impegno civile e associativo all’interno delle dinamiche del potere politico. L’obiettivo dichiarato di rafforzare l’impegno contro la criminalità organizzata attraverso l’assessorato alla Legalità si scontra così con le difficoltà di realizzare un’effettiva sinergia tra il mondo dell’associazionismo e quello istituzionale.
Il rinnovamento parziale della giunta regionale pugliese lascia aperti molti interrogativi sul futuro politico della regione. Le ambizioni di Emiliano e le aspettative dei cittadini pugliesi si trovano ora a dover navigare in un contesto politico caratterizzato da divisioni interne e sfide esterne di non facile gestione. La strada verso un governo più coeso e rappresentativo delle diverse anime della maggioranza appare ancora lunga e tortuosa, con la legalità e la cultura che restano al centro di un dibattito ancora tutto da definire.