![Tragedia a Padova: anziana gravemente ferita dai suoi cani, drammatica storia di un attacco domestico 1 20240422 093528](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240422-093528.webp)
Tragedia sfiorata a Padova: anziana aggredita dai propri cani
Un’aggressione spaventosa ha turbato la quiete di Mortise, quartiere di Padova, dove un’anziana di 83 anni è stata brutalmente attaccata in casa propria da cinque dei suoi sette cani, tutti di grossa taglia. La donna, trovata priva di sensi dai Carabinieri, ha subito lesioni così gravi da richiedere l’amputazione di due arti. Il drammatico evento solleva interrogativi sulla gestione di animali potenzialmente pericolosi e sulle misure di sicurezza necessarie in ambito domestico.
L’episodio ha avuto luogo sabato, quando i militari, allertati da una postina testimone dell’accaduto, sono intervenuti presso l’abitazione dell’anziana, situata al primo piano di un edificio residenziale. I soccorritori hanno dovuto allontanare i cani per poter prestare le prime cure alla donna, immediatamente trasportata all’ospedale di Padova. Qui, a causa delle ferite estreme, i medici hanno optato per l’amputazione dell’arto superiore destro e dell’avambraccio sinistro. Attualmente, la donna si trova in prognosi riservata, fortunatamente non in pericolo di vita.
Un attimo di disattenzione dalle conseguenze devastanti
Le circostanze che hanno portato all’aggressione sono al centro di indagini e riflessioni. Stando a quanto riportato, l’anziana stava pulendo il pavimento della cucina quando, tentando di rispondere al campanello, è caduta. Non è chiaro se l’incidente sia stato causato da un inciampo nel secchio dell’acqua o in uno degli animali. In quel momento, i cani, tra cui esemplari di razza amstaff e american bully, si sono scagliati contro di lei, concentrando i morsi su braccia e arti.
La postina, testimone indiretta dell’accaduto, ha prontamente allertato i Carabinieri, che sono riusciti ad accedere all’interno dell’abitazione attraverso una finestra. Questo tempestivo intervento ha senza dubbio salvato la vita della donna, ma non ha potuto evitare le gravi conseguenze fisiche dell’aggressione.
Il destino dei cani e le dichiarazioni della famiglia
Il futuro dei cani coinvolti nell’aggressione è ora incerto. Tutti e cinque sono stati sottoposti a osservazione comportamentale da parte del veterinario della Asl locale. In particolare, uno dei cani, una femmina di nome Kira ritenuta la principale responsabile, era stato messo in annunci per essere regalato online dalla figlia della vittima poche ore prima dell’incidente. Quest’ultima, convivente con la madre, ha espresso sgomento e incredulità di fronte all’accaduto, sottolineando come i loro cani non avessero mai mostrato segni di aggressività in precedenza. “Kira è la più irrequieta, credo non potrà più stare con noi, dopo oggi”, ha dichiarato al Corriere delle Alpi.
Queste parole riflettono il dolore e la sorpresa di una famiglia di fronte a una tragedia inaspettata, sollevando questioni importanti su responsabilità e prevenzione. Il caso ha riacceso il dibattito sull’opportunità di addestramento specifico per cani di grossa taglia e sulla necessità di una maggiore consapevolezza da parte dei proprietari riguardo al potenziale rischio che alcuni animali possono rappresentare.
Considerazioni finali e misure preventive
La terribile esperienza vissuta dall’anziana di Padova getta luce su un aspetto spesso sottovalutato della coabitazione con animali domestici, soprattutto quelli di grossa taglia o di razze potenzialmente aggressive. È fondamentale che i proprietari di cani siano pienamente consapevoli delle responsabilità che comporta la cura di questi animali, incluse le misure di sicurezza per prevenire incidenti domestici.
Addestramento adeguato, socializzazione precoce e una costante vigilanza sono elementi chiave per garantire una convivenza armoniosa e sicura tra cani e umani. Questo tragico evento serve come doloroso promemoria della necessità di approcciare la proprietà di cani con la massima serietà, al fine di proteggere sia gli animali che le persone all’interno delle nostre comunità.