![Intrighi e lotte di potere alla Fondazione Crt: il futuro incerto dell'ente filantropico 1 20240422 093446](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240422-093446.webp)
La Fondazione Crt nel cuore di un intrigo cittadino: dimissioni e lotte di potere
Nella serata di venerdì, un evento ha scombussolato le dinamiche interne alla Fondazione Crt, portando alla luce una serie di tensioni e contrapposizioni che sembrano preludere a un futuro ancora carico di incertezze. Le dimissioni di Andrea Varese dalla carica di segretario generale, seguite alla sfiducia espressa dal Consiglio di Amministrazione, hanno aperto ufficialmente le danze di un dramma organizzativo che potrebbe riservare ulteriori colpi di scena.
Il cuore della questione risiede in un presunto patto segreto, denunciato da Varese alle autorità di vigilanza del MEF, che avrebbe il potere di influenzare le nomine all’interno dell’organizzazione. Questo scenario ha scatenato una vera e propria guerra di potere tra i vertici della Fondazione, con accuse reciproche e sospetti che aleggiano nell’aria come spade di Damocle pronte a colpire.
Un consiglio di amministrazione sotto i riflettori
Il presidente della Fondazione Crt, Fabrizio Palenzona, si trova ora a dover gestire le turbolenze interne, con un nuovo consiglio di amministrazione convocato per il 22 aprile che dovrà fare i conti con le dimissioni di Varese e le pressioni per una ricomposizione della frattura esistente. Tra i protagonisti di questa vicenda si annoverano figure di spicco come Corrado Bonadeo, fedelissimo di Palenzona e tra gli artefici del patto contestato, nonché vari nomi in lizza per sostituire il segretario generale dimissionario.
Le voci di corridoio parlano di un ambiente carico di aspettative e di manovre sotterranee, con il torinese che conta impegnato in un frenetico gioco di alleanze e contrapposizioni. La lista dei possibili successori include personalità del calibro di Marco Casale, attuale direttore finanziario di Crt, Maurizio Irrera, vicepresidente della stessa, e altre figure di rilievo che potrebbero portare una ventata di novità nella gestione dell’ente.
Le conseguenze di un addio annunciato
Non si tratta solo della posizione di segretario generale a essere in gioco. La Fondazione Crt si trova infatti a dover rivedere l’assegnazione di ruoli chiave in altre società collegate, come le ex Officine Grandi Riparazioni (Ogr) e Ream, quest’ultima una società di sviluppo immobiliare di rilevante importanza. Le scelte di Crt in queste partecipate potrebbero subire variazioni significative, con un impatto rilevante sulla gestione futura del patrimonio e delle attività dell’ente.
La questione si estende anche alle nomine in enti e società di prestigio, come Equiter e Cassa Depositi e Prestiti, dove la Fondazione dovrebbe esprimere preferenze che rispecchiano il nuovo orientamento assunto dall’organo di governance. In questo contesto, il ruolo delle donne e delle minoranze all’interno delle strutture decisionali diventa un aspetto cruciale, con Caterina Bima menzionata come possibile candidata per rappresentare Crt in contesti di rilievo nazionale.
Un futuro ancora incerto
Le reazioni al pasticciaccio brutto di via XX Settembre non si sono fatte attendere, con un’opinione pubblica torinese che osserva con preoccupazione le evoluzioni di un teatro che sembra lontano dagli ideali di trasparenza e filantropia che dovrebbero guidare l’azione della Fondazione Crt. L’esclusione di figure politiche notevoli dall’ultimo consiglio di indirizzo ha lasciato spazio a interpretazioni diverse sul reale equilibrio di forze all’interno dell’ente e sulla capacità della politica di influenzarne le decisioni.
La Fondazione, con un patrimonio di oltre 3 miliardi di euro e un impegno significativo nel sostegno al terzo settore, si trova a un bivio. La gestione delle prossime settimane sarà cruciale per definire non solo il futuro di alcune delle sue principali cariche dirigenziali ma anche per stabilire la direzione che l’ente intenderà seguire nel prossimo futuro. La speranza è che, al di là delle lotte di potere e delle strategie di parte, prevalga l’interesse per il territorio e per le finalità sociali che hanno sempre caratterizzato l’operato della Fondazione Crt.