La Cina intensifica le restrizioni su WhatsApp e Threads, citando la sicurezza nazionale
In una mossa che segna un ulteriore inasprirsi delle tensioni digitali tra Cina e Stati Uniti, il gigante asiatico ha ordinato la rimozione delle app di messaggistica WhatsApp e Threads di Meta Platforms dall’App Store cinese. Questa decisione, annunciata dalla Cyberspace Administration of China, è stata giustificata con preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale, portando a un immediato intervento da parte di Apple, che si è vista costretta a conformarsi alle leggi locali nonostante le proprie riserve.
La Casa di Cupertino, in una nota ufficiale, ha confermato l’avvenuta rimozione delle app, sottolineando l’obbligo di rispettare le normative dei Paesi in cui opera. Questo nonostante WhatsApp e Threads rimangano accessibili agli utenti cinesi attraverso store di altri Paesi, purché dispongano di un account iCloud locale. Tuttavia, l’efficacia di questa soluzione è limitata dalla censura del Great Firewall, che rende necessario l’uso di VPN o altri strumenti per aggirare le restrizioni imposte dal governo cinese.
La reazione internazionale e le implicazioni dell’azione cinese
La decisione di Pechino non ha tardato a suscitare reazioni a livello internazionale, alimentando ulteriori discussioni sul crescente divario tecnologico e informativo tra la Cina e il resto del mondo. Altre app di messaggistica crittografata come Telegram e Signal hanno subito la stessa sorte, rimuovendo così dalla disponibilità cinese importanti piattaforme di comunicazione considerate sicure e private. Questa serie di azioni ha evidenziato il controllo rigoroso esercitato dallo stato cinese sul flusso di informazioni digitali, un controllo che si estende anche al monitoraggio e alla restrizione di app e servizi stranieri.
Nonostante la rimozione di queste app, altri servizi di Meta come Facebook, Instagram e Messenger rimangono disponibili per il download in Cina, insieme a prodotti di aziende occidentali come YouTube e X. Questa scelta selettiva suggerisce una strategia mirata piuttosto che un divieto generale sui prodotti delle compagnie straniere, forse in risposta alle tensioni commerciali in corso o come misura precauzionale contro possibili restrizioni future sui prodotti cinesi negli Stati Uniti, come nel caso di TikTok.
Le contromisure economiche della Cina contro gli Stati Uniti
Parallelamente alle restrizioni imposte sul fronte digitale, la Cina ha avviato misure economiche dirette contro gli Stati Uniti, annunciando l’imposizione di dazi antidumping sull’importazione di acido propionico e altri prodotti chimici. Questa mossa, che segue l’annuncio del presidente americano Joe Biden di voler triplicare i dazi su acciaio e alluminio prodotti in Cina, segna un’escalation nella guerra commerciale tra le due superpotenze. Il ministero del Commercio cinese ha giustificato l’introduzione di questi dazi come necessaria per contrastare le pratiche di importazione sottocosto che minacciano la propria economia.
Oltre agli Stati Uniti, la Cina ha esteso i suoi dazi antidumping anche ai policarbonati provenienti da Taiwan, in un periodo di crescenti tensioni politiche con l’isola. Queste misure, valide per cinque anni, testimoniano la volontà di Pechino di utilizzare ogni strumento a sua disposizione per affermare la propria supremazia economica e politica nella regione, in un contesto globale sempre più polarizzato.
La tecnologia e la geopolitica: un campo di battaglia moderno
L’azione della Cina contro le app straniere e l’introduzione di dazi antidumping rappresentano un nuovo capitolo nella guerra tecnologica e commerciale che vede contrapposte le due maggiori economie mondiali. In questo scenario, le decisioni prese da Pechino evidenziano come la tecnologia e l’economia siano diventate armi strategiche in un contesto geopolitico in rapida evoluzione. Le implicazioni di queste mosse vanno ben oltre il mero ambito commerciale, toccando questioni di sicurezza nazionale, sovranità digitale e la lotta per l’influenza globale.
Con la rimozione di WhatsApp e Threads e l’imposizione di dazi aggiuntivi su prodotti chimici essenziali, la Cina dimostra la propria determinazione nel proteggere i propri interessi nazionali e nel rafforzare la propria posizione a livello internazionale. Queste azioni, tuttavia, non mancheranno di avere ripercussioni globali, portando potenzialmente a una maggiore frammentazione del panorama tecnologico mondiale e a un’intensificazione delle tensioni commerciali. In questo contesto, la capacità delle nazioni di navigare tra cooperazione e confronto definirà il futuro dell’ordine mondiale.