Emergenza allagamento alla centrale di Bargi: la sfida contro il tempo e l’acqua
La centrale idroelettrica di Bargi, situata nel comune di Camugnano, è teatro di una drammatica lotta contro il tempo. Dopo l’incidente del 9 aprile, che ha mietuto sette vittime tra i lavoratori, il livello dell’acqua all’interno dell’impianto non ha smesso di salire, mettendo a rischio strutture e potenziale operatività futura. Giunti a undici giorni dal disastro, gli sforzi si concentrano ora sulla localizzazione e gestione delle vie d’acqua che minacciano l’integrità della centrale.
Il cuore del problema sembra essere una paratia mobile che, a seguito dell’esplosione, è rimasta parzialmente aperta. Questa separa l’impianto dal lago di Suviana, consentendo all’acqua di filtrare all’interno e di innalzare progressivamente il suo livello. Nonostante una delle due entrate d’acqua sia stata messa sotto controllo, grazie alla regolazione possibile tramite una valvola che gestisce l’afflusso da una fonte sorgiva vicina, la chiusura della paratia rappresenta la vera sfida.
La missione dei sommozzatori per la sicurezza della centrale
La soluzione al problema richiede un intervento diretto e decisivo: l’attivazione manuale della leva che controlla la paratia, attualmente sommersa e inaccessibile. I sommozzatori dei vigili del fuoco sono pronti a intervenire, ma il loro ingresso nell’area interessata è subordinato al raggiungimento di un livello d’acqua che non comprometta la loro sicurezza, stimato tra gli 80 centimetri e il metro in meno rispetto a quello del lago.
Questo momento è previsto per i primi giorni di maggio, tra il 4 e il 5, quando finalmente sarà possibile accedere al sistema di sicurezza analogico e procedere con la chiusura della paratia. Solo allora sarà possibile avviare le operazioni di svuotamento dei piani allagati, un’operazione cruciale per cui Enel Green Power sta valutando le strategie più efficaci.
Le operazioni in corso e i passi verso la normalizzazione
Mentre si attende il momento propizio per l’intervento dei sommozzatori, l’attenzione si concentra sulle idrovore, al momento ferme, e sui macchinari impegnati a gestire gli oli fuoriusciti in seguito all’esplosione. La priorità assoluta è rendere nuovamente agibile la centrale, un obiettivo che apre la strada alla ripresa delle attività e agli indispensabili sopralluoghi degli inquirenti volti a chiarire le dinamiche e le cause dell’incidente.
La situazione richiede una gestione attenta e coordinata, dove ogni azione è mirata a garantire non solo la sicurezza degli operatori coinvolti nelle operazioni di recupero, ma anche la salvaguardia dell’integrità dell’impianto. La centrale di Bargi rappresenta una risorsa importante per l’area, e il suo rapido ripristino è fondamentale non solo per le esigenze energetiche locali, ma anche per restituire alla comunità di Camugnano il suo lago e la normalità interrotta dall’incidente.
La comunità locale, insieme a Enel Green Power, attende con ansia il momento in cui le acque torneranno a scorrere nei giusti canali, permettendo di voltare pagina su questo capitolo tragico e di iniziare il percorso di ricostruzione e ripresa. L’incidente alla centrale di Bargi rimarrà un monito sulla necessità di garantire sicurezza e manutenzione nelle infrastrutture critiche, ma anche un esempio di resilienza e collaborazione nella gestione delle emergenze.